sabato 26 dicembre 2009

Buone Feste

Cari lettori innanzitutto mi scuso per non aver pubblicato un bel niente da mesi.

Uno dei buoni propositi per il 2010 sara' di tornare a postare piu frequentemente su questo blog che mi fa sentire in contatto con gli amici italici.

Per ora faccio a tutti gli auguri di buone feste e di un prospero e sereno 2010.

Abbracci
Il Guru

giovedì 29 ottobre 2009

L'economia USA sta migliorando ... Ma ... Pero' ...


Rubacchiato il grafico qui sopra dal sito della CNN.
La buna notizia e' che nel terzo quadrimestre il prodotto interno lordo USA ha registrato un aumento sostanziale.
La grossa domanda e' se questo e' sostenibile o se e' un fuoco di paglia.
Con i trilioni spesi dal governo per raddrizzare 'economia molto di quel +3.5% annuo sono soldi spesi dallo Zio Sam.
Torno a ricordare a tutti voi che un 70% dell'economia USA e' costituita dalla spesa dei consumatori.
Con un tasso di disoccupazione vicino al 10% e molti americani indebitati fino agli occhi e che hanno perso o stanno per perdere la casa, non e' facile vedere come sostenere questa ripresa.
Per oggi comunque gioiamo per un dato economico positivo.

mercoledì 28 ottobre 2009

Dove Investire nel Verde?

Una delle regole fondamentali del business e' che dove c'e' incertezza c'e' opportunita' di fare soldi. Qualcuno si ricorda del Y2K?
Molti si aspettano che la prossima espansione economica (o bolla finanziaria) sara' alimentata dal dibattito sul cambiamento climatico.
Non sorprende allora che le grandi banche d'affari abbiano piu' o meno tutte creato dei dipartimenti dedicati al cambiament climatico.
L'idea e' quella di fare dei bei sodini in consulenza, investimenti e nella compravendita dei crediti di carbonio.

Climate Change Advisors di Deutsche Bank ha recentemente pubblicato una guida ai grandi investitori del pianeta per gli investimenti "verdi". Questa guida contiene la graduatoria dei paesi dove Deutsche Bank suggerisce di investire.
In testa alla graduatria Australie a Brasile.
In fondo alla graduatoria USA ed Italia.
Tanto per sparare sul piccione l'Italia e' all'ultimo posto per via che mancano chiare regolamentazioni in materia, e quando ci sono non c'e' la sicurezza che vengano fatte rispettare.

Insomma il solito far-west del furbismo.

venerdì 9 ottobre 2009

San Barack

L'avevo gia' scritto un paio di anni fa in occasione del premio Nobel conferito ad Al Gore sull'onda del successo del documentario "Una scomoda verità".
Lo ribadisco oggi dopo l'annuncio del conferimento del premio Nobel per la Pace a Barack Obama. Mi sembra proprio che la preoccupazione principale del comitato dei Premi Nobel sia quella di fare politica.
Lo si vede molto bene soprattutto nell'attribuzione dei premi Nobel letterari e di quelli per la pace. In questo caso pero' mi sembra che il comitato abbia anche vuto un po' troppa fretta. Un premio ad un presidente USA in carica da meno di un anno che francamente non mi sembra abbia potuto dimostrare molto da un punto di vista internazionale se non belle parole.
Obama comunque dimostra ancora classe dicendo che e' lusingato del premio ma non e' sicuro di meritarlo.
Devo dire che ancora una volta sono d'accordo con lui e meno d'accordo con quanti da ormai 2 anni stanno cercando di santificare il politico di Cicago.

giovedì 1 ottobre 2009

La Cina Comunista compie 60 anni

Con la consueta parata di truppe, carri armati e missili di lunga gittata, oggi il governo Cinese ha celabrato il sessantesimo anniversario della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese.

Le parate militari sono forse una delle poche cose rimaste invariate in 60 anni di governo del Partito Comunista Cinese.

Leggevo ieri, che in Cina ci sono oggi piu' investitori in borsa che membri del partito comunista.
Il miracolo economico Cinese, ed il generale miglioramento del tenore di vita del paese piu' popoloso al mondo, si scontra pero' con continue violazioni dei diritti umani, distruzioni ambientali e repressione delle liberta' individuali e civili.
Cosa penserebbe Mao Zedong della sua "Rivoluzione" 60 anni dopo?
Personalmete credo che l'occidente dovrebbe tapparsi un po' meno il naso ed aprire un po' piu' la bocca nei confronti della dittatura Cinese.

mercoledì 23 settembre 2009

Il volto migliore del Capitalismo e della Globalizzazione

Qui a fianco vedete una foto di un team di nerds che ha vinto un milione di dollari.
Lasciatemi de-comporre questa storia.
1 - Netflex e' un'azienda della silicon valley che offre noleggio di film via posta e streaming di films via internet.
Iniziamo a prendere appunti qui ... DVD via posta? 7 anni fa avevo proposto questo servizio a Poste Italiane, mi hanno riso in faccia visto che se i DVD non se li rubava il postino se li sarebbe rubati il vicino.
2- Netflix e' leader mondiale in questo servizio ma cerca continuamente di migliorare il proprio servizio, cerca cioe' di fare felici i propri clienti (questa non dovrebbe essere un grossissimo concetto capitalistico ma spesso ahime sfugge)
3 - Un modo per fare la vita facile ai clienti e' quello di raccomandare film che potrebbero piacere basandosi sulle abitudini di consumo dei client stessi (Data-Manining, Predictive Analythics, Targeted Marketing ... ah sti pallosi statistici)
4 - Nel tentativo di dare delle raccomandazioni sempre piu' salienti alla clientela Netflix ha deciso di lanciare un concorso aperto a chiunque riuscisse a migliorare il suo algoritmo che sceglie che film suggerire ai clienti
5 - Per fare cio' ha creato una comunita' virtuale dove ha messo in bella mostra il programma che oggi usa per generare tali raccomandazioni e ha sfidato il mondo a migliorarlo
6 - Molti nerds di buone speranze hanno iniziato a lavorare su questo problema (crowdsourcing ... e' la prossima frontiera ... dare il lavoro in pasto al mondo e vedere chi lo fa in modo piu' efficacie)
7 - Alcuni nerd hanno iniziato a allearsi, capendo che potevano portare un expertise diversa al progetto (virtual collaboration)
8 - Risultato ... i vincitori della sfida e' un team di 7 persone rappresentanti dagli U.S.A., Austria, Canada e Israele.
9 - Dopo aver lavorato assieme per 6 mesi, alcuni dei membri si sono incontrati per la prima volta questa settimana durante la cerimonia di premiazione

Che dire ... io sono cresciuto ascoltando "o' salario garantito" dei 99 posse ;-)

martedì 15 settembre 2009

Grande Panico - un anno dopo

Oggi e' primo anniversario del fallimento di Lehman Brothers, data che restera' nei libri di storia economica come l'inizio del grande panico finanziario globale scatenatosi a cavallo tra il 2008 e il 2009.
Non che le cose andassero bene nell'economia Americana prima del fatidico 15 Settembre 2008.
L'economia era gia' in recessione da mesi. Il governo era gia' intervenuto per salvare Fannie Mae e Fraddie Mac, ed aveva in qualche modo salvato Bear Stern dal collasso vendendola per quattro lire a JP Morgan.
I mormorii a Washington ed in giro per l'America era che si stava gettando denaro dei contribuenti cercando di salvare i furboni di Wall Street.
E allora l'allora governo Bush volle dare un segnale a Wall Street e al paese che non tutte le banche sarebbero state salvate dal governo lasciando fallire una delle maggiori banche d'affari al mondo.
La reazione che Henry Paulson non si aspettava, e' il panico totale che sarebbe scaturito dal fallimento di Lehman, panico che portera' a 6 mesi di paralisi della finanza e dell'economia mondiale.
Vedete, il sistema finanziario in fondo e' un giochino basato solo ed esclusivamente sulal fiducia.
Un dollaro in verta' non vale un dollaro ma e' semplicemente un pezzo di carta.
Un'azione non e' nemmeno piu' quello, e' un numero in un computer.
Cio' che fa rimanere in piedi il castello della finanza mondiale e' la fede che dietro i numeri e la carta ci sia della sostanza. Il fallimento di Lehman ha fatto tremare questa convinzione creando una susseguirsi di eventi che magri oggi ci siamo anche mezzi dimenticati ma che hanno veramente paralizzato il mondo fino ad inizio 2009.
Date un'occhita ai commenti di un mio post del settembre scorso per capire che razza di ragionamenti si facevano all'epoca.

Oggi ad un anno di distanza i ricordi si vanno sbiadendo, la borsa cresce, i banchieri si prendono i loro bonus e (forse) la recessione e' pure finita.
Credo che alla fin fine abbiamo sprecato questa crisi, che avrebbe dovuto essere usata per meglio regolamentare il sistema finanziario globale.

mercoledì 9 settembre 2009

Classifica della Competitivita' Economica Globale

Ieri il World Economic Forum ha pubblicato l'edizione 2009-2010 della graduatoria dei paesi piu' competitivi dal punto di vista economico.
La graduatoria e' stilata in base ad un indice formato da svariate variabili economiche, tra queste:
Istituzioni, Infrastrutture, Stabilità Macroeconomica, Sanità e Istruzione Primaria, Istruzione Superiore e Formazione, Efficienza del Mercato dei Beni e Servizi, Efficienza del Mercato del Lavoro, Sviluppo del Mercato Finanziario, Infrastrutture Tecnologiche, Dimensioni del Mercato, Sviluppo Aziendale e Innovazione.
Ecco la classifica dei primi 50 paesi (si vede malino, ho salvato un'immagina da excel):


Per l'intera lista ed approfondimenti dal WEF cliccate qui.

Un paio di commenti veloci.
Gli USA lasciano il primo posto della graduatoria alla Svizzera, soprattutto a causa della crisi del sistema finanziario.

La Cina sale dalla 30esia alla 29esima posizione a dispetto delle rigidita' politiche, ma grazie alla sua capacita' produttiva ed innovativa.

L'Italia sale dal 49esimo ad un poco prestigioso 48esimo posto frenata soprattutto dalle rigidita' del mercato del lavoro (117esima su 138 paesi per efficienza del mercato del lavoro) , corruzione e crimine (97esima) e indebitamento pubblico (128esimo).

L'India tra i nuovi giganti economici si piazza solo 49esimo a testimonianza del fatto che gran parte dello sviluppo economico degli ultimi anni non raggiunge grossissime fette della popolazione.

La Russia infine cede 12 posizioni e cade al 63esimo posto e senza girare troppo attorno alla questione per il riemergere di preoccupanti tendenze dittatoriali che sopprimono la liberta' individuale ed economica.

mercoledì 2 settembre 2009

Sulla Borsa Cinese e sulla ripresa economica in Cina

In questi giorni stavo ossevando la borsa cinese.
Dall'ottobre 2007 all'inizio del 2008 la borsa ha perso circa il 70% del suo valore, per poi recuperare quasi meta' del terreno perduto.
Un mesetto fa l'indice azionario di Shangai ha invertito nuovamente la rotta perdendo un 15%.



Beh volevo scrivere tutto un post su come la borsa cinese sia un ottimo mercato da osservare e su cui fare delle considerazioni teoriche di finanza visto che e' un mercato praticamente chiuso ad investimenti stranieri.
Quando sono venuto qui per scrivere il post mi sono accorto che avevo gia' scritto un articolo sulla borsa cinese nel maggio 2007.
Nell'articolo avevo previsto il collasso della borsa di Shangai, che sarebbe arrivato da li a qualche mese, con un buon anno in anticipo rispetto alle altre borse mondiali.
Direi che allora questo post e' per darmi una pacca sulle spalle e per rimandarvi all'articolo precedente per ricordare come si creano delle "bolle speculative".
Personalmente credo che la presente correzione del mercato cinese continuera' ancora per un po', per una serie di ragioni tra loro concatenate.
1- il recupero dell'economia cinese non e' cosi' forte come dicono i numeri ufficiali del governo cinese
2- che la ripresa cinese e' soprattutto generata dallo stimolo pubblico (bravi i cinesi niente da dire)
3- ma lo stimolo cinese e' stato piu' efficace di quello di altri paesi perche' il governo ha pieno controllo del sistema bancario ed ha detto alle banche di elargire credito a destra e a manca e di fare prestiti ad aziende per quasi un trilione di dollari.
4- il problemino e' che si specula che circa meta' dei soldi prestati dalle banche siano poi finiti
nuovamente nel mercato azionario ed immobiliare ri-gonfiando la bolla speculativa

Credo che i cinesi riceveranno una bella sorpresina nei prossimi mesi.

giovedì 27 agosto 2009

La sete di petrolio fa chiudere un occhio (o anche due)

Montano le polemiche per la liberazione da parte della Scozia di Abdelbaset al-Megrahi, il terrorista Libico condannato per la strage sul volo Pan Am sopra i cieli di Lockerbie.
Lasciamo stare che l'attentatore si e' fatto meno di 20 anni di carcere, la cosa che da piu' fastidio e' l'accoglienza trionfale organizzata da Muammar Gheddafi per il suo rientro in patria.
Tale accoglienza equivale ad uno schiaffo in faccia ai politici britannici (ed occidentali) che certo non volevano una gran fanfara attorno alla liberazione di uno che ha sulla coscenza 270 vite.
Il primo ministro inglese Gordon Brown se ne' uscito qualche giorno dopo la liberazione del terrorista balbettando che lui di questa faccenda non ne sapeva niente.
Altri capi di stato occidentali in questi giorni si stanno affrettando a cancellare visite in Libia per le celebrazioni del quarantesimo anniversario dell'ascesa al potere del colonnello Gheddafi.

Come sanno i miei lettori pero' mi piace sempre ricercare la notizia dietro la notizia. E guarda caso nell'Economist di un paio di settimane fa ho letto un articolo che diceva che il petrolio inglese del mare del nord si va rapidamente esaurendo.
Seppur la produzione delle piattaforme petrolifere Inglesi sia andata calando vertiginosamente negli ultimi dieci anni; il paese di sua Maesta' si trova completamente impreparato ad affrontare un digiuno di petrolio.
Collegando i puntini si inizia a capire perche' recentemente l'Inghilterra abbia insabbiato il piu' grande caso di corruzione nella sua storia che coinvolgeva guarda caso la famiglia reale saudita.
Credo che la liberazione del terrorista Libico entri anch'essa in quest'ottica di negoziazione con i paesi produttrici di petrolio per accapararsi un futuro energetico.
Come scrivevo recentemente, nessun paese occidentale e' immune da questo ricatto dei petrodittatori, ragione per cui bisogna accelerare una indipendenza energetica dal petrolio.

mercoledì 19 agosto 2009

Dove socialismo e' una brutta parola

In questi giorni in america sta facendo discutere un poster di Obama affisso in giro per il paese dai suoi aversari politici.
I commenti sono svariati e in genere si dice che questo e' un atacco di cattivo gusto verso il presidente. C'e' chi si spinge a dire che il poster ha tendenze razziste visto che la faccia di Barack e' dipinta di bianco.

Ci sarebbe molto da scrivere su come il poster di Obama-Joker, sia uno dei segnali della fine della luna di miele dell'America con il suo nuovo presidente.

La mia osservazione da europeo e' come la parola socialismo sia vista come un insulto da questa parte del pianeta.

mercoledì 12 agosto 2009

Mr. Culo

In questi giorni in italia impazza la febbre da super-enalotto, con un montepremi che supera i 131 milioni di euro e con voli charter che arrivano da altri parti dell'Europa per giocare la schedina.
Staremo a vedere se e chi sara' il vincitore di tanta fortuna.
Fortuna che sicuramente ha baciato Edward Williams, 47-enne operaio del Kansas, che in meno di un anno ha vinto la lotteria non una, bensi' due volte.
Niente a che vedere con le vincite miliardarie italiche, tra un gratta e vinci da $75.000 a Settembre, ed un premio minore alla lotteria del Kansas l'altro giorno, Edward si dovra' "accontentare" di circa $900.000.
La vincita al di sotto del milione di dollari non e' la cifra piu' importante di questa storia. Il numero piu' interessante e' infatti la probabilita' di qualcuno di vincere la lotteria due volte in un anno.
Da un conto fatto cosi' a spanne questa probabilita' dovrebbe essere circa 1 probabilta' su 100 mila per il gratta e vinci, e 1 probabilita' su 10 milioni per l'equivalente del superenalotto in Kansas. Essendo questi due eventi indipendenti la probablita' che succedano entrambi e' il prodotto dei due numeri. Si dovrebbe aggirare su 1 su un trilione (numero ricorrente in questo blog).
Bel culo Mr. Williams.

giovedì 6 agosto 2009

Taxi Rosa in Libano

Ammetto che nella serie, Le Meraviglie dell'Islam, sono spesso critico degli usi e costumi ispirati alla religione Musulmana.
Oggi voglio pero' lodare l'iniziativa di un'imprenditrice Libanese che e' riuscita a trasformare una limitazione culturale in un'opportunita' di business.
Il Libano e' uno dei paesi del medio oriente coulturalmente piu' eveoluti e progressisti, ciononostante non e' facile per una donna prendere un Taxi da sola, senza magari ricevere avances indesiderate o essere sottoposta a conversazioni "da camionisti".
Il Libano e' anche una localita' di villeggiatura per molti cittadini del gofo persico dove le donne non possono per alcun motivo rimanere sole con un uomo che non sia parte della famiglia.
Ecco allora che un'imprenditrice libanese si e' inventata i taxi rosa, taxi guidati da donne per le donne. Donne o coppie possono utilizzare il servizio, ma non uomini da soli.
Complimenti a Nawal Fakhiri, l'imprenditrice che e' riuscita in un colpo solo a crere qualcosa di innovativo, dare lavoro a molte donne e risolvere un problema diffuso nel suo paese.

mercoledì 5 agosto 2009

Sanita' USA ferma agli anni '50

Torno sul tema della riforma sanitaria, che e' uno degli argomenti economici e politici piu' scottanti del momento negli USA.
Aveo gia' scritto di come uno dei difetti fondamentali del sistema attuale, sia il fatto che i medici sono incentivati ad ordinare test e medicinali spesso inutili.
Un'altro aspetto peculiare della sanita' locale e' che gran parte di coloro che hanno l'assicurazione medica la ottengono tramite il loro datore di lavoro.
Questo presenta indubbi vantaggi per coloro che hanno questo benefit.
Uno de maggiori vantaggi e' il costo del premio assicurativo sovvenzionato solitamente all'80% dal datore di lavoro e per il restante 20% "affogato" tra le varie tasse e detrazioni delal busta paga.
Questo diventa per il lavoratore e la sua famiglia un costo non visibile, creando l'impressione che l'assicurazione mediaca sia piu' o meno gratuita.
L'altro grande vantaggio di essere in un'assicurazione di gruppo (cosi' viene chiamata l'assicurazione ottenuta tramite il lavoro) e' quello di non ricevere alcuno scrutinio sulle condizioni mediche al momento dell'assicurazione.
Chi ha visto il film Sicko di Michael Moore, sa che negli USA puo' succedere che le assicurazioni mediche possono rifiutarsi di assicurare persone che hanno avuto dei seri problemi di salute, per evitare in questo modo possibili perdite.

Questi ed altri vantaggi di ricevere l'assicurazione medica tramite il datore di lavoro sono un retaggio dell'america degli anni '50 e '60, di quando il padre di famiglia trovava un lavoro a 20 anni e se lo teneva fino alla pensione.
E' l'America della General Motors, che purtroppo non esiste piu'. Lo scenario di oggi e' quello di lavori che durano qualche anno, di prestazioni free-lance e di espeienze imprenditoriali.

Il sistema alla General Motor pero' funziona ancora bene per il 62% delle famiglie americane (in calo dal 70% del 19987), per cui il datore di lavoro sovvenziona l'assicurazione medica.
E' allora difficile portare dei fondamentali cambiamenti al sistema quando da un lato lo status-quo funziona per la maggior parte delle famiglie americane, e dall'altro cambiare lo status-quo vuol dire andare contro gli interessi delle potenti lobby sanitarie.
Credo che questo sia il territorio dove Obama si giochera' il successo o l'insuccesso del suo primo mandato presidenziale.

venerdì 31 luglio 2009

Basta con la solita minestra per il mezzogiorno

Leggo oggi sul Corriere del sontuoso piano del governo italiano per rilanciare la Sicilia ed il mezzogiorno.
Il piano include la creazione di una "Banca del Sud" e di un nuove Ente creato apposta per gestire le questioni del mezzogiorno.
Non capisco bene cosa si vuole ottenere con questa manovra.
La "Banca del Sud" suona moltissimo come la "Cassa del Mezzogiorno", creata nel 1950 da Alcide De Gaspari, poi semi-chiusa nel 1992 per allinearsi con regole della comunita' europea.
La Cassa del Mezzogiorno dagli anni cinquanta ha "investito" (notare le virgolette) in media 3,2 miliardi di euro all'anno nel meridione d'italia.
I risultati? a voi l'ardua sentenza
Buttare soldi al mezzogiorno senza una politica per riformare il tessuto sociale e politico non dara' alcun tipo di risultato.

martedì 28 luglio 2009

G2

La defizione di G2 l'ho rubata da Giacomo, in un commento lasciato a proposito di un mio post sul G8 dell'Acquila.

Potremmo definire G2 gli incontri che in questi giorni si stanno svolgendo a Washington tra una delegazione diplomatica cinese ed il governo americano.
I lavori, aperti ieri da Barack Obama, sono incentrati su temi di natura economica e sono la testimonianza di quello che e' il nuovo equilibrio mondiale.
La Cina al momento sta uscendo politicamente (se non economicamente) rafforzata da questa crisi economica e si trova ora nella posizione di parlare "alla pari" con gli Stati Uniti.

Questa prerogativa gli viene data dal fatto che la Cina al momento sta finanziando il governo americano.
Come sottoineato in varie occasioni, gli USA stanno spendendo cifre spropositate nel tentativo di uscire da questa crisi economica.
Per raccogliere tali cifre devono emettere buoni del tesoro a tutto spiano., basti pensare che quest'anno il NUOVO deficit pubblico USA dovrebbe sfiorare i 2 trilioni di dollari.
Tra i pochi acquirenti di tali titoli di stato c'e' proprio il governo cinese, che oggi detiene gia' quasi un trilione di BOT targati USA.

Aveo gia' descritto la relazione di interdipendenza tra Cina e USA come una relazione drogato-pusher.
La Cina ha bisogno dell'america come mercato di sbocco.
L'America ha bisogno delal Cina per sostenere il proprio tenore di vita.

La Cina a questo punto pero' sta alzando la voce perche' sa' che l'America al momento ha piu' bisogno della Cina che non viceversa. Tra l'altro i cinesi iniziano ad aver paura che questi titoli di stato USA ben presto perderano di valore visto che sono letteralemnte sovraprodotti, ovvero inflazionati.

Mentre i G2 discutono sulle sorti della loro relazione di co-dipendenza sarebbe un buon momento per il resto del mondo per pensare ad alternative a questo modello bipolare che si va delineando.
Ma non possiamo aspettare tanta lungimiranza dai politici.

lunedì 27 luglio 2009

Numeri

Visto che di numeri me ne intendo, so bene che gli addetti ai lavori (mi annovero tra questi) possono raccontare storie molto diverse semplicemente scegliendo che numeri presentare.

La notizia economica del giorno e' che il mercato immobiliare sembra dare segni di ripresa.
La vendita di nuove case e' cresciuta dell'11% da maggio a giugno 2009.
Una crescita cosi' decisa non si vedeva da Dicembre 2000.
Questi sono i titoli che si trovano oggi sul giornale, ed effettivamente questi numeri raccontano una storia rassicurante.

Lasciate che vi racconti la parte della storia lasciata fuori da quasi tutti i giornali.
La vendita di nuove case in giugno 2009 e' scesa del 21% rispetto a giugno 2008 che, a sua volta, era un 40% in meno rispetto a giugno 2007 che, a sua volta, era 22% in meno di giugno 2006.
Se vogliamo calcare ancora di piu' la mano possiamo dire che dal 1963 (anno in cui e' stata creata questa statistica) ad oggi, solo un giugno ha visto meno nuove case vendute negli USA del giugno 2009.

Capite bene che se i giornali raccontano la prima e non la seconda parte della storia e' difficile mettere le cose in prospettiva.
Nei prossimi mesi mi aspetto di leggere molte di queste storie, soprattuto paragonando i dati economici del 2008 ad i dati del 2009.
Ricordiamoci che settembre-ottobre dell'anno scorso e' quando l'economia mondiale e' andata in caduta libera per 6 mesi.
Aspettatevi da settembre titoloni su indicatori economici vari in ascesa dall'anno precedente. E' certo bene sollevarsi dal fondo, ma ricordiamoci che il fondo puo' essere raschiato per un bel po'.

venerdì 24 luglio 2009

Ancora sulla giustizia Italiana- Palpeggiare senza "intenti libidinosi"

Recentemente affrontando il caso Sandri, avevo parlato della giustizia all'acqua di rose in formato italico.
Oggi due notizie sul corriere delle sera mi lasciano abbastanza perplesso da un punto di vista non solo giudiziario ma soprattutto etico.

La prima notizia riguarda l'assoluzione in cassazione di un lavoratore che palpeggiava le colleghe donne. La causa dell'assoluzione e' che lo faceva in modo scherzoso e senza "intenti libidinosi".

La seconda notizia parla invece di un'assistente sociale donna che frequentava intimamente un suo assistito di 13 anni. Oggi il giudice ne ha ordinato la scarcerazione (ma dovra' comunque fare il proesso) perche' "confusa".

Ora, io sono il primo a denunciare gli eccessi di "Politically Correctiness" in formato USA, ma mi semba che sentenze di questo tipo stiano confermando un generale abbassamento del livello morale del belpaese.

Spero di non suonare troppo bacchettone quando dico che il paese delle veline e del "papi" ha bisogno di farsi un bell'esame di coscenza.

mercoledì 22 luglio 2009

Sanita' USA e il perverso sistema di incentivi

Da qualche settimana la riforma sanitaria promossa e promessa da Obama e' sulle prime pagine dei giornali statunitense.

Se volete una rinfrescatina su come funziona la sanita' da queste parti e sulla mia ricetta per migliorarla potete leggere un mio post di ben due anni fa.
Non si capisce bene perche' i politici di Washington non riescono a trovare un accordo su una degli aspetti piu' paradossali dell'economia piu' sviluppata al mondo .

Gran parte del dibattito politico ed economico si concentra attorno al ruolo delle compagnie di assicurazione sanitaria, ritenute le artefici del sistema sanitario piu' caro al mondo, che pero' non garantisce cure a 50 milioni di americani.
Pochi sembrano pero' capire che questo e' il classico dilemma dell'uovo e della gallina.
Il costo delle assicurazioni e' in gran parte stabilito dal costo delle prestazioni sanitarie.
I veri soggetti fuori controllo sono i medici, gli ospedali ed industrie farmaceutiche.

Nelal maggior parte dei casi i Madici negli USA operano in maniera indipendente dalle assicurazioni e, da un punto di vista strettamente microeconomico, hanno un sistema di incentivi opposti rispetto alle assicurazioni.

Case farmaceutiche ed ospedali privati hanno come obiettivo primario quello di massimizzare le loro entrate vendendo piu' medicinali, piu' analisi, piu' interventi, piu' visite specialistiche.

I medici si trovano ad essere il tramite degli interessi di ospedali e case farmaceutiche e si ingrassano per bene ordinando esami ed interventi spesso inutili e pillole a tutto spiano.
Il paziente e' gratificato dall'attenzione specialistica ricevuta o, per lo meno, crede che cio' che gli ordina il medico sia la cosa giusta per rimettersi in salute.
In tutto cio' l'assicurazione sanitaria si trova a dover pagare il conto di visite, analisi, medicinali ed interventi. Tale conto in continua ascesa viene poi rigirato a tutti gli assicurati sotto forma di premi assicurativi piu' alti.

Chiaro che questo non e' l'unico problema del sistema sanitario statunitense, ma come sempre dico, spesso bisogna seguire la scia dei soldi per trovare la risposta ad un problema .... "follow the money".
Medici ed ospedali in questo sistema sono quelli che hanno il potere di "stampare soldi".

lunedì 20 luglio 2009

Effetto Serra, il dilemma Indiano e Cinese

In questi giorni Hilary Clinton, ministro degli esteri USA, sta facendo un viaggio di alcuni giorni in India per rinsaldare i rapporti con uno dei due giganti economici emergenti.
L'altro gigante, la Cina, l'aveva gia' visitato in Febbraio come primo viaggio ufficiale.

Tra i moltissimi temi da affrontare con Cina ed India vi e' sicuramente quello della diminuzione dei gas serra, ora che l'America targata Obama vuole schierarsi in prima fila nella lotta al riscaldamento globale.
Questo discorso va al di la' delle mie convinzioni sul riscaldamento globale, e si spinge su temi strettamente economici e di equilibri geopolitici .

Quello che accomuna India e Cina e' che sono dei pesi enormi e potenzialmente ingovernabili, dove la classe dirigente e' legittimata da recenti miglioramenti generalizzati del tenore di vita.

Questo trend di crescita economica sta avvenendo a discapito della conservazione ambientale ed e' alimentato da un utilizzo massiccio di materie prime. Basti pensare che in Cina viene aperta una nuova centrale a carbone ogni settimana.

Ecco che allora il combattere l'effetto serra crea un difficile intersecarsi di interessi che convergono tutti verso Cina ed India.
Da un lato senza queste due economie ogni sforzo dei paesi industrializzati di tagliere emissioni viene vanificato dall'espansione dei paesi asiatici.
Dall'altro questi paesi asiatici non sono ancora pienamente sviluppati da un punto di vista economico e non vogliono accettare alcun taglio alle emissioni di CO2 per non vedere diminuito il loro ritmo di sviluppo.
India e Cina pero', per quanto poco interessante al taglio di emissioni, dovranno prima o poi affrontare l'emergenza dello sviluppo "sporco" visto ceh parti del paese (soprattutto in Cina) stanno letteralmente soffocando tra inquinamento di tutti i tipi.
Una possibile quarta dimensione di questo dilemma, e' che l'occidente tramite restrizioni sulle emissioni vorrebbe probabilmente rallentare la crescita economica di questi paesi che stanno a questo punto competendo con USA ed Europa per l'approvigionamento di materie prime e l'utilizzo di risorse.

In questo contesto ieri il ministro dell'ambiente Indiano ha fatto una sonora pernacchia ad Hilary dicendo che l'India non e' disposta a farsi imporre limiti al livello dei gas serra che emessi.
Questo e' un messaggio che Indiani e Cinesi avevano gia' comunicato ai potenti del mondo al G8 dell'Acquila.
Tutto cio' non promette bene in vista del vertice di Copenhagen in Dicembre dove si dovra' trovare un accordo che vada oltre il protocolo di Kyoto.

venerdì 17 luglio 2009

Wall Street - business as usual

Si sta chiudendo un'ottima settimana per Wall Street, con i maggiori indici che probabilmente registreranno un rialzo di circa il 7% (mentre vi scrivo il mercato e' ancora aperto).

La borsa americana e' stata "energizzata" dai risultati delle banche d'affari Goldman Sachs e JP Morgan che questa settimana hanno riportato risultati trimestrali che hanno superato ogni aspettativa degli analisti.

Goldman da Aprile a Giugno ha guadagnato 3.44 Miliardi di Dollari, o piu' di un milardo di dollari al mese. Si tratta del trimestre piu' redditizio nella storia della gloriosa banca d'affari.
JP Morgan si e' dovuta "accontentare" di 2.7 Miliardi di Dollari.

Goldman Sachs e JP Morgan un mesetto fa hanno anche ripagato i soldi dati dal governo USA per salvarle dall'abisso con il risultato che ora non hanno limiti su bonus e compensi dei loro dirigenti.

La dirigenza di Goldman Sacks ha annunciato che se l'anno continuera' in questo modo gli impiegati potranno aspettarsi un bonus natalizio di 900 mila dollari a testa di media. Chiaramente, in media, significa che Bobby in IT si dovra' "accontentare" di, che ne so, 50 mila dollari, mentre la dirigenza portera' a casa decine di milioni di dollari.

Personalmente non so se essere scandalizzato, invidioso o semplicemente sorpreso di questi numeri. Fatto sta' che nel bel mezzo della crisi economica piu' severa del dopoguerra questi signori riescono a far soldi a palate. Chiaramente dietro questi profitti non vi e' alcuna economia reale ma semplcemente la speculazione sul prezzo di azioni, obbligazioni, materie prime e di tutti i loro derivati.

Probabilmente dobbiamo gioire del fatto che questi risultati indicano che, da un punto di vista strettamente finanziario, il peggio della crisi economica e' passato. Quello che mi rattrista e' che probabilmente abbiamo perso la piu' ghiotta oopportunita' per riformare Wall Street.

giovedì 16 luglio 2009

Justice

Gabriele Sandri
Chi mi conosce sa che sono vicino al mondo Ultras, e che gia' su questo blog avevo affrontato la vicenda Sandri e criticato l'operato delle forze dell'ordine in piu' di un'occasione.
Questa premessa e' per mettere in prospettiva le parole che seguono.

Non riesco ad essere poi cosi' indignato per la leggera condanna a Luigi Spaccarotella, il poliziotto che ha sparato ed ucciso Gabriele Sandri.

La ragione per cui non sono indignato e' perche' sono estremamente cinico nei confronti del sistema giudiziario italiano. Anzi, mi spingo oltre, l'intero sistema di valori, l'intero sistema etico del Belpaese mi fa cadere le braccia.
Un paese che non si scompone i fronte ai 18 parlamentari condannati in via definitiva.
Un paese dove un processo puo' durare decenni tra appelli e controappelli.
Un paese dove terroristi insegnano all'universita' e assassini si fanno si e no 10 anni di galera.

Sostengo da tempo che il "furbismo" dilagante e' quello che ha portato alla rovina l'Italia. La capacita' di farla franca sulle piccole e grandi cose. Dallo sconto dell'IVA al ristorante, all'operato francamente mafioso di molti politici ed imprenditori.
Il furbismo ed il relativismo morale crea un clima dove tutto e' concesso e tutto e' perdonato. Certo che poi quando qualcosa di imperdonabile succede a te o a qualcuno vicino a te sarai li'a gridare giustizia, ma sara' ormai troppo tardi per cambiare il sistema.

PS: Post ottimista oggi! ;-)

mercoledì 15 luglio 2009

40 anni di guerra alla droga

In questi giorni sono in vena di celebrare anniversari.

Oggi e' il quarantesimo anniversario di una dichiarazione di guerra.
Nel 1969, l'allora presidente degli Stati Uniti Nixon, dichiaro' guerra alla droga.

Non e' facile quantificare il risultato di tale guerra, certo e' che 40 anni piu' tardi, e dopo aver speso piu' di 500 miliardi di dollari, non credo che l'America possa dire di aver vinto questa guerra.
Il problema e' che questa guerra e' spesso stata combattuta per controllare l'offerta di narcotici, in posti quali la Colombia o i confini degli Stati Uniti. La vera vittoria, a mio avviso, sarebbe affrontare il problema dal lato della domanda.

Se si facessero dei coraggiosi passi verso la regolamentazione dell'uso di droghe (leggere e non) si potrebbe creare dei veri grattacapi per organizzazioni clriminali che vivono del raffico illegale di stupefacenti.

martedì 14 luglio 2009

Affirmative action

Sotomayor con Obama
Sonia Sotomayor e' il candidato presentato da Obama per la carica di Giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Sonia e' latina e donna, rappresenterebbe quindi una bella iniezione di diversita' al verice del sistema giudiziario e politico statunitense.
La carriera di Sonia, come quella di Barack sono frutto di una polica che forse non tutti i lettori in Italia conoscono, chiamata affirmative action.
L'affirmative action è uno strumento politico disegnato per promuovere principi di equità razziale, etnica, sessuale e sociale. In soldoni si traduce in riservare dei posti di lavoro o una quota di entrata all'universita' per le minoranze etniche o per le donne.
Il risultato dell'affirmative action potrebbe essere il sottotitolo della foto qui sopra, dove si vedono due rappresentanti di minoranze alle piu' alte cariche dello stato.
Personalmente ho sentimenti contrastanti rispetto a questo strumento politico.
Da un lato la foto qui sopra mi rende fiero di vivere in America e sicuramente capisco l'importanza sociale di avere studenti di colore a Yale o medici ispanici.
Da un altro lato non posso che pensare all'altro importante aspetto della societa' Americana, la meritocrazia.
In teoria questo e' un paese che promuove i migliori a prescidere dal sesso o dal colore della pelle.
Questo lo si vede bene in posti come la Silicon Valley dove in un ufficio ci possono essere persone di decine di etnie diverse.
E allora la questione diventa se Sonia quando e' andata all'universita' o quando ha avuto il primo lavoro da giudice era veramente la piu' brava dei candidati o e' stata messa in cima alla graduatoria per considerazioni di natura socio-politica. E se fossi stato io il secchione di turno scavalcato da Sonia come mi sarei sentito?
L'affirmative action non e' solo una cosa americana, ci sono leggi in molti paesi che impongono un numero minimo di parlamentari o dirigenti donne.
Sentivo oggi alla radio che per legge, le aziende quotate in borsa in Norvegia, devono avere almeno 40% di donne nel loro consiglio di amministrazione. Il risultato e' che ci sono una manciata di donne potenti in che siedono in una ventina di consigli d'amministrazione.

lunedì 13 luglio 2009

Petrolio ad un anno dal massimo storico

147.55 dollari, questo e' il prezzo massimo mai raggiunto da un barile di greggio, e questo massimo storico e' stato toccato esattamente un anno fa.

Oggi il prezzo del petrolio si si aggira sui $60 dollari a barile o circa 60% in meno rispetto ad un anno fa.
Scrivevo gia' a gennaio, di come i prezzi delle materie prime siano ormai svincolati da una pura legge di domanda/offerta e siano piu' che altro un baromento del "sentimento" di Wall Street.

From Visto da Quaggiù
Allora diamo un'occhiata al grafico qui sopra, interpretandolo come una documentazione del sentimento di Wall Street, e vediamo cosa ci dice.
  • Ci dice che e' ormai da un anno che il mondo si e' reso conto di essere in una bruta rercessione
  • Ci dice che a dicembre 2008 si sono toccati i picchi del panico generale (banche che fallivano e petrolio a $32.40 al barile)
  • Ci dice che dall'inizio del'anno e fino ad un paio di settimane fa Wall Street scommetteva in una ripresa, i famosi "green shoots" (germogli verdi) annunciati da Obama
  • Che da un paio di settimane a questa parte il consenso generale e' cambiato e si e' tornato a parlare di una recessione lunga e severa.
Come parla questo grafico!

venerdì 10 luglio 2009

Berlusconi ri-legittimato dal G8

Cala il sipario sul G8, o G14, o quel che le', de L'Acquila.
Soliti grossi sorrisi e accordi di principio su come affrontare la recessione mondiale ed il riscaldamento globale. Di fatto nulla di vincolante per le parti interessate.

Credo che questi incontri servano ai potenti del mondo per conoscersi e studiarsi, e che probabilmene siano piu' importante le cena di gala che non le dichiarazioni di intenti finali.

Mi piacerebbe molto screditare l'importanza dell'aspetto sociale del G8, ma in fondo credo che "people are people" e che forse il fatto che si crei un rapporto umano tra i capi di stato possa aiutere le relazioni internazionali.

Se vediamo le cose sotto l'aspetto che anche i potenti sono umani, si inizia a comprendere la famosa foto di Obama che guarda il culo ad una ragazza, si comprende Carla Bruni che fa' un po' schiva nel paese natale per non ricordare trascorsi non proprio da first lady.
E allora mano a mano che i piccoli e grandi scheletri personali vengono fuori dall'armadio, si inizia a pedonare anche l'immagine del lezioso padrone di casa.
Si inizia a capire che il paese da operetta ha in fondo il conduttore che si merita.
Ed una volta che si assume quest'ottica, da buona tradizione italica, finisce tutto a taralluci e vino e pacche sulla spalle.
Ed i giornali internazionali fanno marcia indietro (almeno temporaneamente) sui commenti caustici verso il Cavaliere, Basti leggere l'articolo del Financial Times "Berlusconi the Stateman, not the playboy".
Insomma si chiude un G8 veramente all'Italiana ... VOGLIAMOSE BBENE!

giovedì 9 luglio 2009

Solo in America - la patata tornado

Patata Tornado

Ecco a voi la "Tornado Potato" o la Patata Tornado, l'ultima follia culinaria che prevedo avra' molto successo negli Stati Uniti.
Combina infatti molti degli aspetti peggiori dell'alimentazione di una buona fetta della popolazione americana. E' una patatina fritta che puo' essere mangiata con una sola mano mentre si passeggia nelle "mall" o magari al volante dell'automobile.

Ho dovuto un po' barare con il titolo di questo posr per resuscitare la serie "Solo in America", questo prodotto e' stato infatti inventato in Corea.
Sentivo oggi pero' alla radio che un imprenditore del New Jersey e' pronto a lanciare un franchising basato su questo spiedino di patata fritta.
A dirla tutta il sottoscritto attende con ansia di poter provare tale prelibatezza.

mercoledì 8 luglio 2009

Russia - un solitario gigante economico

Ieri il presidente Obama si e' recato in Russia ed ha fatto l'ormai solito discorso di "un nuovo inizio".
Credo che Barack faccia bene a comunicare una netta rottura con la politica Bush, resta da vedere pero', quanti frutti portera' questo nuovo atteggiamento. Come sottolineavo a proposito dell'Iran le buone intenzioni da sole non sempre funzionano.

Obama si e' anche portato in Russia un codazzo di importanti aziende americane come Boeing e Pepsi. Il messaggio non troppo velato al non-capo di stato Putin e' quello di iniziare a fare piu' affari assieme.

Per coincidenza oggi mi sono imbattuto nell'ultima pubblicazione del World Economic Forum. Si tratta della classifica dei paesi piu' orientati al commercio internazionale.
Ebbene, la Russia puo' vantare il 109esimo posto in questa classifica su 121 paesi considerati.
Nazioni del calibro fi Pakistan, Syria e Mauritania sono tute meglio piazzate dei sudditi del cremlino.
Una dei voti piu' bassi la Russia lo riceve in "accesso ai mercati". E vorrei proprio vedere, in un paese dove si possono sequestrare tutti i beni di un imprenditore per le "amicizie sbagliate" non e' certo facile fare affari in modo pulito. Questo lo ha confermato anche l'IKEA che ha annunciato il blocco di tutti gli investimenti in Russia a causa di gravi prolemi di corruzione.

Temo che il futuro per i Russi sia quello di continuare a vendere petrolio e gas naturale e di trasformarsi sempre di piu' in una petro-dittatura di stile mediorientale.

Ah se siete curiosi l'Italia e' al 45esimo posto della classifica WEF dei pesi "amici" del commercio internazionale. Tunisia e Lituania ci battono di un soffio. Anche per noi l'accesso ai mercati e' un problemuccio, di questo avevo scritto piu' di un anno fa.

giovedì 2 luglio 2009

Ma quale Ripresa?

Chi segue questo blog probabilemnte avra' gia' capito che non sono un gran sostenitore della teoria che siamo verso la fine di questa recessione e che si stanno vedendo i "germogli verdi" delle ripresa economica.

Oggi sono usciti i dati sulla disoccupazione USA che si sta avvicinando paurosamente al 10%.

Riporto qui sotto il grafico apaprso in uno dei miei blog preferiti, Calculated Risk, che mostra la percentuale di posti di lavoro persa in ognuna delle recessioni del dopoguerra.


Continuo a premere sul tasto della disoccupazione perche' in un'economia come quella americana dove il 70% del PIL e' rappresentato dalla spesa dei consumatori, una disoccupazione al 10% ad il declino del valore di investimenti mobiliari ed immobiliari, mi fanno prevedere che la ripressa sara' a lunga e difficile.

Personalmente il grafico qui sopra mi fa abbastanza paura, con una recessione arrivata ormai al diciottesimo mese ed un tasso di occupazione ancora in picchiata, mi viene solamente da dire, allacciamoci le cinture di sicurezza!

giovedì 25 giugno 2009

Finanziamento Saudita di Al Qaeda



Scrivevo qualche settimana fa di come la famiglia reale Saudita per decenni abbia usato i petrodollari (occidentali) per finanziare la diffusione di una visione radicale dell'Islam.
Tale strategia e' responsabile del regredire di gran parte del mondo mussulmano a modelli sociali e politici medioevali.
In queti giorni sto seguendo con interesse una storia che ha tutti i risvolti di un romanzo di spionaggio.
Per una sintesi della storia in italano ecco il link al quotidiano Bliz (quotidiano personalmente mai sentito ma ai miei tempi Blitz era un altro tipo di giornale!).
In soldoni gli avvocati dell'associazione delle vittime dell'11 settembre sembrano siano riusciti a dimostrare che la famiglia reale saudita finanziava (o finanzia?) Al Qaeda.
Il link non dovrebbe essere troppo difficile da provare visto che la "dirigenza" di Al-Qaeda, in primis Osama, sono "notabili" sauditi.
La parte piu' interessante del giallo pero', e' come una fonte anonima dei servizi segreti americani abbia consegnato all'associazione dei familiari delle vittime dell'11 settembre un dossier super segreto che documenta queste connivenze.
Il ministero della giustizia americana ha ordinato la distruzione di questo dossier e l'ha dichiarato come prova inammissibile nell'eventuale processo per le responsabilita' delle morti dell'11 settembre.
Questo sta chiaramente sollevando sospetti ed ire negli Stati Uniti, dove il governo sembra piu' preoccupato a non imbarazzare l'Arabia Saudita che a ricercare la verita' sulla tanto strombazzata guerra al terrorismo.
Questa e' un'altra distorsione della dipendenza occidentale dal petrolio medio-orientale dove, per assicurarci l'approvigionamento di greggio, bisogna chiudere gli occhi e tapparsi il naso su chi stiamo a dare i nostri soldi.
Da questo punto di vista non c'e' differenza tra l'amministrazione Bush e quella Obama, visti nelle foto qui sopra rispettivamente baciare ed inchinarsi davanti al sovrano saudita.

lunedì 15 giugno 2009

Proteste Teheran
Oggi sono in corso proteste in Iran alla luce della ri-elezione di Mahmoud Ahmadinejad alla presidenza delle repubblica islamica.
I sospetti di brogli elettorali sono sicuramente fondati visto il fatto che le elezioni non sono nemmeno andate ad un secondo turno, suggerendo che Ahmadinejad avrebbe raccolto piu' del 50% dei voti.
Forse come segnalava Giacomo mi sono sbilanciato nel post precedente a prevedere una "Primavera Iraniana", ma prendo queste manifestazioni come un segnale che nel mondo Arabo si stia raggiungendo una consapevolezza che la demagogia dei potenti serve solo a nascondere una mancanza di un progetto di sviluppo per nazioni ricche di petrolio.

venerdì 12 giugno 2009

Primavera Iraniana

Comizio Elettorale in Iran
Oggi si vota per le elazioni presidenziali in Iran.
Il risultato della consultazione elettorale e' incerto, anche per la chiara possibilita' di brogli.
La notizia interessante a questo punto pero', e' l'incredibile partecipazione popolare alla campagna elettorale.
Per settimane migliaia di iraniani hanno partecipato a comizi elettorali, in alcuni casi manifestando anche molto apertamente contro lo status-quo del regime teotratico di Teheran.

Questo non e' certo una garanzia che le cose cambieranno nello stato persiano, ma e' un importante segnale che soprattutto le donne ed i giovani delle citta' sono pronti ad un radicale cambiamento della direzione politica del paese.
Segnale ancora piu' importante e' che, per ora, queste manifestazioni non sono state represse in alcun modo dal governo.
Staremo a vedere se questo e' solo uno spiraglio di speranza e se i conti verranno saldati tutti in blocco dopo le elezioni.

giovedì 28 maggio 2009

Guerra per le Risorse

Scrivevo ieri su come, in questo pianeta che sta diventando sempre piu' affolalto, il controllo delle risorse sara' un fattore chiave per i paesi che vorranno vivere "all'occidentale".

Ieri sera leggendo l'Economist mi sono imbattuto in un articolo piuttosto interessante che descrive come la Cina ed i paesi Arabi stiano comprando fattorie e terra agricola nei paesi piu' poveri del mondo come Sudan, Ethiopia e Congo.
L'articolo sostiene che negli ultimi due anni questi paesi abbiano comprato 20 milioni di ettari di terreni agricoli. Se la matematica mi assiste credo ceh 20 Milioni di ettari equivalgano a 200.000KM quadrati. Per mettere in prospettiva l'Italia misura 300.000KM quadrati.

Ho come l'impressione che i Cinesi e gli Arabi non stiano facendo beneficenza a questi paesi africani; chi vivra' vedra'.

mercoledì 27 maggio 2009

Un Mondo Affollato

Ancora uno spunto dal libro "Caldo, Piatto e Affollato" di Thomas Friedman.
La descrizione si riferisce al mondo in cui viviamo.
Caldo - a causa del riscaldamento terrestre
Piatto - a causa della globalizzazione
Affollato - visto che siamo in tanti su questo pianeta e saremo sempre di piu'

Questi tre macro-trend, argomenta Friedman, renderanno da qui a pochi anni il nostro pianeta invivibile a meno che non rivisitiamo drasticamente l'attuale modello di sviluppo economico .

Si sente spesso parlare di riscaldamento terrestre e globalizzazione, mano della bomba demografica su cui siamo seduti.

Il grafico qui sotto illustra come la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere i 9 o addirittura i 10 miliardi di persone tra 40 anni.
Questo vuol dire che una persona della mia generazione potra' lasciare questo mondo con il doppio delle persone rispetto a quando lo ha trovato alla nascita.
Trend Popolazione Mondiale
La questione del sovraffollamento terrestre e' soprattutto una questione di risorse.
Piu' gente c'e' al mondo e piu' gente avra' bisogno di acqua, cibo, legna, carbone, petrolio e di beni di consumo.
Il grafico qui sotto (fonte Nazioni Unite) stima che a livelli tecnologici odierni il mondo puo' permettersi di sostenere circa 6 miliardi di individui che "vivacchiano" benino.
E 2 miliardi di gente che vive "all'occidentale".
Trend Popolazione Mondiale
Il "piatto" del mondo sta portando sempre piu' Cinesi, Indiani, Est Europei a vivere "all'occidentale" ... a quando la scarsezza di risorse? a quando l'implosione del sistema?

Segnali se ne sono visti prima della recessione, con il prezzo delle materie prime e dei beni agricoli andato alle stelle e proteste nei paesi poveri di migliaia di persone che non potevano permettersi il riso ed altri beni di prima necessita'.

Per produrre piu' cibo e materie prime per questa popolazione che cresce si dovranno usare sempre piu' risorse e dilapidare ancora di piu' questo nostro povero pianeta.
Inoltre, per chi crede nell'effetto dei gas serra, l'energia consumata da miliardi di individui rendera' il pianeta ancora piu' caldo.

Ho come l'impressione che questo trend demografico portera' importanti conseguenze nella nostra vita di tutti i giorni in tempi non troppo lontani.

lunedì 18 maggio 2009

Islam del Mediterraneo contro Islam del Deserto

Danza del ventre
Contro
Burka

Sto leggendo l'ultimo libro di Thomas Friedman, "Hot, Flat and Crowded" pubblicato in Italia da Mondadori (Caldo, piatto e affollato. Com'è oggi il mondo, come possiamo cambiarlo).

Seguo Friedman da qualche anno e consiglio vivamente la lettura di questo autore che riesce come pochi a catturare l'essenza dei trend economici e geopolitici dei nostri giorni.

Una delle storie non particolarmente centrale nel libro, ma sicuramente interessante, e' come l'islam che conosciamo oggi sia un qualcosa che fino a pochi anni fa era relegato a qualche villaggio desertico della penisola araba.
L'interpretazione estremamente rigida dell'islam che si sta espandendo a macchia d'olio in gran parte del mondo, e' stata infatti portata in voga dai trilioni di petrodollari dell'Arabia Saudita.

Fino ad una ventina di anni fa molti paesi arabi erano conosciuti per bazar ricchi di colori e musica e per le splendide danzatrici del ventre. Questo e' quello che Friedman definisce l'Islam Mediterraneo o l'Islam urbano.

La famiglia reale Saudita segue pero' una variante dell'Islam sviluppato nelle tribu' nomadiche del deserto chiamato Salafi Islam.
Questa dottrina Sunnita ricerca la "purezza" basandosi su di una visione del mondo ferma al settimo secolo. Un mondo duro come il deserto da cui proviene; dove la vita scarseggia ed i conflitti abbondano.
I Sauditi hanno speso trilioni di dollari creando Madrase in giro per il mondo e comprando i mezzi di comunicazione del mondo arabo per indottrnare la gioventu' musulmana a questi valori.
I talebani, non a caso, sono stati creati nelle Madrase o Scuole Coraniche finanziate dai Sauditi in Pakistan, che si sostituiscono a infrastrutture pubbliche inesistenti.

L'unico statoa contrastare questa guerra ideologica finanziata dall'Arabia Saudita e' l'Iran che vule promuovere una visione Sciita anziche' Sunnita dell'Islam.
Vi e' na sorta di guerra fredda ideologica all'interno del mondo Musulmano che sta spingendo i confini di questa religione sempre piu' verso estremismi politici ed ideologici.
Da un lato il mondo Sunnita ha dato vita a movimenti quali i Talebani e Al-Quada, dall'altro gli Sciiti hanno sviluppato Hamas e gli Hezbolla.
Tutto questo indottrinamento all'odio e alla repressione e' fatto grazie ai trilioni che il mondo occidentale spende in petrolio.
In tutto cio' l'Islam moderato ne sta uscendo con le ossa rotta ... pace alle danzatrici dei sette veli!

venerdì 8 maggio 2009

L'italia vista dall'Economist

Lettura obbligatoria per i lettori del Blog.
L'Economist parla della "Berlusconiozzazione" dell'italia e si spinge a definirla una pseudo dittatura post-ideologica.
L'Economist non ha mai nascosto il fatto di non poter sopportare Berlusconi, ma la critica ormai sembra allargarsi all'intero sistema Italia.
Berlusca The Economist

giovedì 7 maggio 2009

Recessione .... inizio della fine?

Mi rendo conto di essere abbastanza monotematico ultimamente, ma per quanto si voglia trovare conforto negli strombazzati segnali di ripresa economica, voglio anche segnalare che le cose continuano ad andare abbastanza male.
Oggi i dati sulla disoccupazione USA di Aprile sono stati accolti trionfalmente da Wall Street e probabilmente come segnalato in precedenza su questo blog questo e' un segnale di inversione di rotta dell'economia USA.
Ciononostante stiamo ancora parlando di 540 Mila posti di lavoro persi anche questo mese negli Stati Uniti, uno stillicidio che continua da ormai piu' di un anno, con quasi 6 Milioni di posti di lavoro persi dall'inizio della crisi ed un tasso di disoccupazione dell 8.9%, il piu' da 26 anni a questa parte.
US Unimployment Apr09

giovedì 30 aprile 2009

Wall street scommette sull'inversione di rotta dell'economia

Oggi si chiude un mese di Aprile dove politici ed investitori hanno mandato un forte messaggio che il peggio della recessione e' passato.
Barack Obama ha parlato di "verdi germogli" che si intravedono nell'economia e Wall Street tra Marzo ed Aprile ha guadagnato quasi il 20%.

Lo stillicidio di notizie di questi giorni incluso un PIL in calo e la disoccupazione in aumento, sembrano non far crolalre l'ottimismo americano.

Personalmente io mi allineo con la copertina del'Economist della setimana scorsa e credo che abbiamo appena appena iniziato a stabilizzare il paziente ma che vi sia ancora molta strada da fare prima della guarigione.

The Economist 04_25_2009

lunedì 27 aprile 2009

Razzismo al Contrario

Chi segue questo blog sa che non mi piacciono gli estremismi di politically-correctness.
La cosa che pero' ha ormai toccato dei livelli preoccupanti va al di la' di essere politically correct e sconfina nel vero e proprio discriminazione della maggiornaza o, semplicemente detto, razzismo al contrario.

E' ormai da tempo che "l'uomo bianco" in America non si puo' dire assolutamente nulla in pubblico, tantomeno una battuta o una barzelletta, su minoranze quali neri, ispanici o Dio ce ne scampi i Mussulmani. Mentre comici ed artisti neri possono liberamnete insultare i "crackers" bianchi in comizi, film o nelle varie canzoni hip-hop.

L'ultimo esempio dell'abuso delle minoranze sulla maggioranza arriva dal concorso di bellezza Miss USA.

La figliola qui sotto, Carrie Prejean, che partecipava al concorso sembra aver perso nella volata finale con Miss Carolina per un commento sui matrimoni gay.


Miss California 2009
Durante la trasmissione per l'incoronazione di Miss USA vi e' un passaggio in cui le finaliste devono rispondere a delle domande.
Di solito questo e' il moment dove vengono dette delle banalita' stupefacenti del tipo "spero nella pace nel mondo"

Alla bella Carrie e' stato chiesto cosa pensasse dei matrimoni tra gay e se dovessero essere legalizzati. La ragazza ha risposto "io, come milioni di concittadini, credo che il matrimonio sia quello tra un uomo e una donna".

Si dice che questo commento sia costato a Carrie la vittoria del concorso (non lo sapremo mai) .. ma molto piu' grave, a mio avviso, e' che la commissione organizzativa del concorso Miss Californai ha chiesto a Carrie di scusarsi pubblicamente per il commento fatto in direta TV.

Ora, bisogna ricordare che lo scorso Novembre in California ha vinto un referendum abrogativo che proibisce i matrimoni tra omosessuali. La questione adesso e' alla corte superiore della Californai e sembra che il risultato del referendum venga presto ribaltato.

Lasciamo stare cosa centra chiedere una domanda sul matrimonio Gay nell'ambito di una fiera della stupidita' tipo Miss USA.
La cosa che mi indispettisce e' che Carrie ha dato una risposta completamente in linea con il "sentire comune" non solo degli Stati Uniti ma dello stato che rappresenta.

"Io come la maggiornaza dei cittadini .. " ... e' un'affermazione assolutamente non offensiva e per lo piu' basata su dati di fatto (sondaggi e referendum).
Sono indignato del fatto che nei media si sia alzata un'ondata di polemica contro quest ragazza per essersi permessa di schierarsi contro la minoranza Gay.

A scanso di equivoci, voglio dire che io sono a favore dei matrimonio Gay, ma mi fa molta paura quando le leggi non sono uguali per tutti. Fa ancora piu' paura quando la "pubblica piazza" dei mass-media puo' decidere in maniera arbitraria quali idee siano da promuovere e quali da marcare come retrogade ed eretiche.

giovedì 23 aprile 2009

I nuovi Top-Gun


Per quelli della mia generazione, l'immagine del pilota di caccia-bombardiere, rimarra' sempre impersonata da Tom Cruise nel film Top-Gun.
Il perfetto incrocio tra atleta e scienziato; tra spregiudicatezza e perfezione chirurgica.
Non a caso la preparazione e l'addestramento di piloti militari dura anni e costa milioni di dollari all'aereonautica militare.

La storia che ho sentito invece questa mattina alla radio e' in netto contrasto con l'immagine del Top-Gun che abbiamo in mente.
Oggi la stragande maggioranza delle operazioni militari dell'aereonautica sono condotte non da personaggi stile Tom Cruise ma da poveri cristi come noi che lavorano in turni di otto ore al giorno in ufficio.

Questi sono i piloti dei "droni" tipo il predator che si vede nella foto qui sotto.


Sono personaggi come il soldato “Joe” (il vero nome non e’ disponibile), arruolatosi nell’esercito a 18 anni perche’ non riusciva a finire le scuole suporiori.

La storia di Joe che ho sentito questa mattina alla radio e' estremamente interessante e tutto sommato puo anche dare una certa isprazioni a coloro che hanno poca voglia di far bene.

Joe era il classico adolescente con poca voglia di far bene che passava tutto il giorno a giocare alla X-Box.
Dopo essere stato bocciato varie volte a scuola, a 18 anni decide di provare la strada della carriera militare.
Durante I colloqui iniziali e ai test attitudinali le forze armate non riuscivano a trovare alcun settore in cui Joe promettesse bene. Joe finalmente ammise che l’unica cosa che sapesse veramente fare era giocare ai video-giochi. I militari decisero di dargli una chance e di metterlo nel programma di addestramento dei piloti dei Predators.
Un anno piu’ tardi il 19enne Joe e’ considerato il miglior pilota di Preditor ed ha condotto centinaia di missioni nel confine tra Pakistan e Afghanistan.
Joe vive in Nevada nei pressi della “Creech Air Force Base” e per otto ore al giorno ricerca e ammazza terroristi e talebani dall’altra parte del mondo, ma la sera puo’ ancora andarsi a bere una birra con gli amici.

Mano a mano che la tecnologia avanza questa guerra-videogame o guerra da ufficio e’ a mio avviso destinata a rivestire un ruolo sempre maggiore.
Tutti noi possiamo pensare alle svariate ramificazioni politiche ed etiche di questo nuovo trend.

martedì 14 aprile 2009

Disoccupazione

Unimployment Insurance Claims

Una dei segnali piu' drammatici delle recessioni negli USA e' come la contrazione economica si traduca rapidamente in perdita di posti di lavoro.
Nel grafico qui sopra preso in prestito dagli amici del blog Calculated Risk si puo vedere la correlazione tra richiesta di sussidi di disoccupazione e recessione economica (segnalata in blu nel grafico).

Si badi bene che il grafico non mostra il tasso di disoccupazione, bensi' il numero di persone che fanno richiesta del sussidio appena dopo aver perso il lavoro (il tasso di disoccupazione non oscillerebbe cosi' tanto), quindi in soldoni il grafico mostra quante persone perdono il lavoro in un determinato mese.

La cosa interessante sembra essere che la linea rossa del grafico sembra rappresentare un ottimo indicatore della fine di una recessione. Pochi mesi dopo l'apice della richiesta di sussidi sembra che l'economia riprenda a crescere.

LA situazioen attuale suggerisce che siamo arrivati a massimi storici di licenziamenti, comparabili alla recessione del 1982.
Quanto piu' in su' potra' spingersi questa linea rossa? Quanto piu' a lungo potra' durare questa recessione?

La risposta a queste domande non ce l'ha nessuno ... la mia opinione personale? ... vedremo segnali di ripresa a fine 2009-inizio 2010.
Ai posteri l'ardua sentenza.

martedì 7 aprile 2009

Tocchiamo &*#%$

In questi giorni stiamo asistendo al dramma causato in centro Italia dal recente terremoto.
Il mio pensiero va' alle molte vittime di questa catastrofe.

Forse per deformazione professionale o forse perche' anch'io vivo in una zona altamente sismica ho fatto 4 calcoli della serva per capire la probabilita' di morire per una certa causa in un dato anno.

I numero sono "a spanne" e rigferiti agli Stati Uniti. Fare i conti sui dati italiani e' possibile ma troppo laborioso al momento ... ma se quacuno si vuole divertire puo trovare i dati qui.
Un'altra limitazione dei dati italiani e' che non specifica cataclismi natrali come una causa di morte rendendo quindi difficile questo esercizio.

In ogni caso, bando alle ciance, ecco che probabilita' abbiamo colettivamente di rimanere secchi quest'anno:

Causa di Morte Probabilita'
Malatie del sistema circolatorio 1 su 300
Cancro 1 su 500
Incidente Automobilistico 1 su 6.000
Omicidio 1 su 10.000
AIDS 1 su 11.000
Tubercolosi 1 su 200.000
Fulmine 1 su 1.4 Milioni
Cataclismi Naturali 1 su 5 Milioni
Incidente Aereo 1 su 7 Milioni

Uhm ... mia intenzione era di farci sentire collettivamente meglio, ma forse questa volta non c'ho azzeccato.

mercoledì 1 aprile 2009

Un TRILIONE di dollari

Avevo gia' parlato in questo Blog delle cifre esorbitanti che il governo Americano sta spendendo (o meglio stampando) per cercare di raddrizzare l'economia.

Obama in questi giorni e' al meeting G20 in Inghilterra cercando di convincere le altre potenze mondiali ad accelerare il livello degli interventi statali sull'economia.

In questi giorni la parola Trilioni ha sostituito Miliardi nella nomenclatura economica.

Bloomberg stima che tra TARP, Budget, Stimolo e interventi della Federal Reserve, il governo americano ha gia' promesso di "attaccare" qusta recessione con 13 TRILIONI di dollari.

Il Trilione e' un numero che siceramente ho problemi a comprendere quindi ho trovato estremamente utile una visualizzazione creata in PAGETUTOR.COM (non prendo alcun credito per questa immagini, sto solo ri-inerpretando la pagina lincata sopra).


Ecco $100 - non male averli in tasca per un sabato sera da leoni

Cento Dollari


Ecco una mazzetta da $10.000 - non male averla in tasca per comprare una macchina (ok usata)

10000 Dollari

Un Milione di Dollari equivale a 100 mazzette da $10.000 dolalri - mi verrebbero comodi per comprare casa - e posso trasportarli in un bella valigetta (classico da telefilm)

un milione di dollari


100 milioni di dollari (100 valigette da telefilm) , equivalgono ad un pallet di banconote da $100 - mi verrebbero comodi per non lavorare piu' un giorno in vita mia

cento milioni di dollari

Se parliamo di un Miliardo di dollari, siamo arrivati a 10 pallet di banconote da 100 dollari - mi verrebbero comodi per comprarmi la quota di maggioranza di Mediaset e diventare presidente del consiglio in Italia

un milardo di dollari


Suspense
....


SCROLLA



SCROLLA



SCROLLA



SCROLLA




Ecco a voi un trilione di dollari!
$1.000.000.000.000
o mille miliardi di dolalri.
o un milione di milioni di dollari
o 10.000 pallet di banconote da $100 dollari
o un capannone industriale pieno di banconote da $100

... uhm .. mi verrebbero comodi .... uhm .. per comprarmi uno stato sudamericano!

un TRILIONE di dollari
La prossima volta che sentiremo parlare di milioni, miliardi e trilioni ricordiamoci questo esempio per mettere le cose in prospettiva

giovedì 26 marzo 2009

Barack - la campana elettorale e' finita!

il talento naturale e' un dono raro e prezioso.
Michael Jordan e' uno degli esempi piu' lampanti di puro talento naturale per il gioco della pallacanestro.
La pallacanestro gli veniva cosi' spontanea che, dopo aver vinto tutto quello che si poteva vincere, decise di cambiare sport e di darsi al baseball.
Chiaramente pero' il baseball prima, ed il golf dopo, non erano gli sport per cui Michael aveva il dono naturale e non gli regalarono mai i successi dell'NBA.

Il paragone con il Micheal e' un po' tirato, ma inizio a sospettare che il vero dono di Barack Obama sia quello di inspirare le masse e che per governare ci vogla una talento diverso.

Barack e' particolarmente a suo agio in campagna elettrale, tanto che in questi primi mesi di governo ha di fatto continuato a fare campagna elettorale.
E' il primo presidente eletto che ha mantenuto la macchina elettorale con migliaia di volontari che oggi utilizza per convincere i cittadini che il suo piano economico e' quello giusto.
Nelle poche settimane di presidenza ha fatto comizi in lungo e in largo per gli stati uniti, e' stato a programmi televisivi di ogni tipo, compresi programmi di varieta' mai frequentati da presidenti degli Stati Uniti.
Oggi, per la prima volta nella storia, il persidente USA ha fatto una conferenza via internet dove ha ricevuto 90.000 domande dagli utenti della rete.

Barack, fermati, sei gia' stato eletto!
Questo non e' piu' un concorso di popolarita' basato sui sondaggi di opinione giornalieri.
Hai 4 anni di lavoro davanti per dare un'impronta al paese, e sarai giudicato sui risultati di questo lavoro.
Venendo da ben 2 anni di campagna elettorale, la piu' lunga e costosa della storia, e' ora di cambiare marcia. Spero che Barack non trasformi la presidena degli Stati Uniti in una telenovela in versione holliwoodiana dove la luce dei riflettori diventa piu' importante del lavoro dietro le quinte.

venerdì 20 marzo 2009

Iran - estendere una mano o calarsi le braghe?

Obama Iran
Ieri per la seconda volta in tre mesi come presidente degli Stati Uniti, Obama ha fatto una decisa ouverture all'Iran, ricevendo in ritorno una sonora pernacchia.

Il prima intervista ufficiale di Barack come presidente americano e' stata data al network al-jazeera. La scelta ha sollevato qualche polemica in patria.

In quell'intervista Obama aveva pronunciato la famosa frase rivolta all'Iran, dicendo che gli USA stavano tendendo una mano e che l'Iran doveva schiudere il pugno.

Per tutta risposta l'Iran aveva annunciato che gli USA avrebbero dovuto scusarsi profusamente ed ufficialmente con l'Iran e cambiare completamente politica estera, incluso smettere di appoggiare Israele.

Ieri sera Barack Obama ha ripetuto lo stesso messaggio in una mossa senza precedenti dove si e' rivolto direttamente ai leader e al popolo Iraniano/La risposta di Teheran e' stata piu' o meno la stessa di gennaio.
Sono fondamentalmente contento che la nuova amministrazione democratica stia facendo una nette inversione di rotta nei confronti del medio oriente.
Il mio timore pero' e' che se si continua a tendere la mano alla fine si potremmo perdere il braccio.
E' troppo presto per dare giudizi sull'iniziativa diplomatica di Obama, ma rendiamoci conto che l'Iran, da stime dell'agenzia internazionale per lo sviluppo dell'energia nucleare, e' circa ad un anno di distanza dal'ottenere una bomba atomica. E per favore non tiriamo fuori la panzana dell'energia nucleare, nemmeno il piu' naive degli analisti ormai crede che l'Iran abbia un progetto nucleare pacifico.
Il discorso Iran quindi diventa una corsa contro il tempo ed ad un certo punto la comunita' internazionale dovra' decidere quando sara' il momento di ritirare la mano e cominciare a dare schiaffoni.
Temo che come, illustra la vignetta qui sopra, mentre noi siamo qui a chiacchierare qualcuno stia prendendo tempo per poter poi negoziare da una posizione molto piu' di potere .. o peggiomantenere le promesse di annientare Israele.

PS: RIP
Omidreza Mirsayafi, blogger iraniano morto oggi nelle prigioni Iraniane .. a proposito di schiudere il pugno

lunedì 16 marzo 2009

... e' la testa che non va

L'America oggi e' scandalizzata per una nuova storia riguardante i super-bonus pagati ai manager di aziende salvate dai soldi dei contribuenti.

Qualche settimana fa avevano fatto scandalo i 3,8 Miliardi di dollari pagati in bonus da Merrill Lynch per la gloriosa annata 2008 in cui l'azienda ha perso 28 Miliardi di Dollari ed e' stata assorbita da Bank of America grazie agli aiuti governativi.

Oggi e' il turno di AIG, il gigante delle assicurazioni, che ha ricevuto piu' di ogni altra istituzine finanziaria gli aiuti governativi.

AIG ha annunciato oggi che paghera' centinaia di milioni di dollari in bonus ai suoi manager, incluso $230 Milioni in "Retention Bonus", cioe' in soldi per far si che questi manager continuino a lavorare per l'azienda. Soldi ben spesi se pensiamo al fantastico lavoro fatto da questi signori ad AIG negli ultimi 12 mesi, dove il prezzo delle azioni della compagnia assicurativa sono passati da 60 dollari a 88 centesimi per azione.

Questi scandali si vanno ad unire al malcontento diffuso per vacanze premio, tornei di golf e concerti rock per gli impiegati che molte di queste aziende hanno organizzato negli ultimi mesi.

Oggi sono arrivati anche i politici di Washingon a cavalcare il populismo, con Obama che si unisce al coro di vari parlamentari nel gridare allo scandalo.

In verita' non credo che i politici possano molto gridare allo scandalo visto che sono probabilmente nella stessa barca dei grandi manager.

4 cifre buttate li' a caso:
la campagna elettorale USA e' costata quest'anno 198 milioni di dollari, o quasi 2 milioni per ogni persona che ha votato.
Lo stipendio medio di un amministratore delegato delle maggiori aziende americane e' di 15 milioni di dollari all'anno, senza contare i vari "incentivi".
Incentivi quali jet privati, che per continuare il parallelismo con Washington, spesso sono a disposizione dei poltici quando questi ultimi non vogliono volare con un aereo messo a disposizione dall'Aereonautica.

Credo che ormai tra i potenti di questo mondo il Dio dollaro abbia assunto un significato molto diverso che per noi poveri mortali.

L'America oggi si chiede come queste aziende abbiano la faccia tosta di spendere milioni in bonus con i soldi dei contribuenti.
La domanda che invece ci si dovrebbe chiedere, e' come si arriva ad avere una percezione cosi' diversa del denaro e di quali sono i diritti acquisiti.
La questione dei bonus e' solo la punta dell'iceberg di come pensa l'elite mondiale.
Credo che questi manager non si pongano nemmeno il problema di avere o non avere un bonus o da dove vengano i soldi.
Credo che sia come chiedere ad un calciatore di Serie A quanto costa e se si e' comprato le scarpe e la maglietta per giocare la domenica.

giovedì 12 marzo 2009

Anno duro per i multi-miliardari

Se questa crisi economica vi sta dando dei grattacapi troverete sicuramente conforto nel pensare che anche i miliardari di questo mondo stanno soffrendo a causa della recessioneproprio dove gli fa piu' male: nel portafoglio.

Nella classifica stilata annualmente dalla rivista Forbes quest'anno vi sono 793 miliardari (in dollari), in calo del 30% dai 1125 dell'anno scorso.

E la maggior parte dei ricconi del mondo hanno perso un bel po' di sodi a causa di questa crisi economica, per la precisione 1,4 trilioni di dollari, o il PIL della Spagna, sono spariti dalle casseforti (virtuali) dei 1000 piu' ricchi del mondo.

Gates riprende il comando della graduatoria con un gruzzoletto di 40 miliardi di dollari, ma ne ha persi ben 18 nel corso dei 12 mesi precedenti. Per mettere questo numero in prospettiva Gates e' passato ad avere una ricchezza pari al PIL nazionale della Lituania nel 2008, ad un livello del PIL della Bolivia nel 2009.

Ancora peggio e' andata al numero due, Warren Buffet, scalzato appunto in testa alla graduatoria da Bill Gates. Buffet, l'oracolo degli investitori in borsa, ha infatti perso ben 40% del suo capitale o 25 miliardi di dollari.

L'italiano piu' ricco e' il signor "cioccolata" Ferrero con 9 miliardi e mezzo di dollari, ben custoditi pero' a Monaco, visto che ha la residenza ufficiale nel principato.

Il cavaliere si deve accontentare del settantesimo posto, secondo italiano piu' ricco, con 6 miliardi e mezzo di dollari.

Ma le storie piu' goderecce vengono da colori che sono spariti dalla lista, come il CEO di AIG, vari petrolieri Russi e speculatori edilizi europei.
Anceh se nessuna di queste persone la troveremo alla mensa dei poveri e' importante ricordare che Sic Transit Gloria Mundi.

martedì 3 marzo 2009

Giappone

In questo gioni nei media americani si e' sentito molto parlare del Giappone.
Vuoi perche' e' stata la prima visita ufficiale di un capo di stato alla casa bianca targata Obama. Vuoi forse perche' la crisi finanziaria USA di questo periodo e' spesso paragonata alla crisi degli anno '90 in Giappone.
Fatto sta che, almeno per me, il Giappone e' un paese che da molti anni e' passato abbastaza inosservato.
A guardare bene invece il paese del sol levante vanta dei primati non indifferenti.
E' la nazione con il secondo PIL piu' alto al mondo dopo gli Stati Uniti. Ha il piu' grande produttore al mondo di automobili (Toyota) e di prodotti elettronici (Panasonic); ed in generale e' uno dei piu' potenti motori economici e di ricerca e sviluppo al mondo.
Si e' sentito parlare moto del Giappone come uno spauracchio nelgi anni '80 per poi diventare una non-storia, pur rimanendo una potenza economica di primo calibro.
Chissa’ forse la Cina seguira’ le orme del Giappone ediventera’ una non-storia tra qualche anno.
Una cosa e’ interessante da notare pero’, per la prima volta nella storia il ministro degli esteri americani ha fatto il viaggio inaugurale in estremo oriente e non in Europa.
Credo che il messaggio che l’amministrazione Obama ha voluto dare al mondo sia che l’equilibrio economico mondiale si sia spostato sull’asse pacifica da quella atlantica; e che il Giappone e’ il miglior parter per l’america in quella parte del mondo.
Insomma pacche sulle spalle al “dimenticato” Giappone che si e’ beccato un paio di bombe atomiche dagli USA una 60ina di anni fa’; qualcosa da tenere in mente per quelli che tra noi speculano sul futuro del mondo con la memoria e la vista dei pesci rossi.

venerdì 20 febbraio 2009

Due Risate: TARP

Primo post della nuova rubrica "Due Risate".
TARP o Troubled Assets Relief Program e' il programma con il quale il governo americano sta cercando di salvare le banche in difficolta'.
Posto qui una serie di immagini tratte dal sito soketsite.com che illustrano in termini non-finanziari come stia funzionando questo programma.
(gli ultimi 2 sono fotomontaggi)








mercoledì 18 febbraio 2009

Solo in America - uno scimpaze' per compagno

Dopo le Mariviglie dell'Islam torna un'altra rubrica caduta un po' nel dimenticatoio,
La categorizazione "solo in America" e' probabilmente azzeccato visto i retroscena di scimmie che vivono in casa e mangiano al ristorante con il padrone.
Ma credo che la storia di solitudine e ricerca di affetto stia diventando un tema comune al mondo occidentale e credo ceh qui questa sia la vera storia dietro il fatto di cronaca.

La storia in se' e' drammatica, con uno scimpanze' impazzito che attacca e sfigura l'amica della padrona.

Ma la faccenda da "solo in america" e' il fatto che la padrona da anni interagiva con lo scimpanze' come se fosse un misto tra un figlio e il marito defunto.

Cenava ogni sera con il primate, versando un bicchiere di vino per se e uno per la scimmia, per poi coricarsi assieme nello stesso letto.

Ai lettori le battute di cattivo gusto! ;-)

lunedì 9 febbraio 2009

$1.500.000.000.000

Ebbene si' un trilione e mezzo di dollari, a questa cifra ammonta la somma dei 700 miliardi usati per ristabilire i mercati finanziari e gli 800 miliardi proposti per lo stimolo economico proposto da Obama.
Un milione e mezzo di milioni di dollari; per mettere il numero in prospettiva se Matusalemme avesse speso due milioni di dollari al giorno dalla nascita di Gesu' ad oggi, non avrebbe ancora finito di spendere questo trilione e mezzo.

Io per ora sospendo il giudizio, ma visto lo scarso successo della prima tranche da $350 miliardi, che avrebbe dovuto salvere le banche e riavviare il mercato creditizio, credo che stia emergendo un certo rischio di buttare denaro pubblico in un pozzo senza fondo.
Contrariamente a quanto sostenevo lo scorso settembre, penso che il governo americano dovrebbe riflettere attentamente su come spende questi soldi.
Obama ha chiesto ed ottenuto la seconda rata da $350 miliardi per le banche ancora prima di entrare alla casa bianca; ed e' da quando si e' seduto nell'ufficio ovale che chiede altri $800 miliardi per stimolare l'economia.
Il baricentro dell'economia americana si sta spostando da New York a Washigton, e purtroppo temo che i politici abbiano la stessa abilita' dei CEO di Wall Street di combinare pasticci con soldi non loro.

mercoledì 4 febbraio 2009

Meraviglie dell'Islam: 72 vergini o rifarsi la verginita'?


La foto e' quella di Samira Jassam che non e' proprio la classica mamma Irachena. La 51enne e' arrestata in Iraq ha confessato di aver organizato lo stupro di 80 ragazze per poi convincerle che l'unico modo per salvare la propria virtu' era quello di trasformarsi in donne-bomba e compiere missioni suicide.

Sembra che 36 di queste 80 siano poi riuscite a compiere tali onorevoli missioni.

Una delle ragioni per cui classifico questo post nella (scarsamente popolata) categoria della meraviglie dell'Islam, e' il fatto che se un uomo si fa saltare in aria gli vengono promesse 72 vergini, mentre la povera donna recupera solamente l'onore perduto a causa dello stupro.

martedì 3 febbraio 2009

Tempismo

Pochi minuti dopo aver pubblicato il post qui sotto, Tom Daschle ha ritirato la sua candidatura a ministro della sanita'.
Personalmente sono contento e credo che il sistema di controlli messo in piedi dal giochino politico/mediatico/giuridico americano tutto sommato ci azzecchi una volta ogni tanto.

A Washington scarseggiano le vergini

Ad un paio di settimane dall’inaugurazione del presidente Obama e’ il momento per ideologia e promesse di fare i conti con la realta’.

Una degli aspetti piu’ avvilenti in tutto questo e’ che, nel guardarsi attorno, re Obama trova cavaleri della tavola rotonda non esattamente senza macchia e senza paura.

E’ notizia di oggi che Nancy Killefer, che Obama aveva scelto per essere il primo “Performance Officer” (molto corporate ;-), ha ritirato la sua candidatura per dei problemi con il fisco.

E’ la seconda persona a ritirare la propria candidatura ad un ministero, dopo che Bill Richardson, governatore del New Mexico, aveva deciso di non accettare al candidatura a Ministro del Commercio quando era emersa una inchiesta per corruzione.

La conta al momento vede due ministri che ritirano la candidatura e tre con problemi di tasse.

Timothy Geithner, Ministro del Tesoro, per ironia della sorte ha pagato il suo debito con il Tesoro solo quando l’amministrazione Obama gli ha detto che lo voleva fare ministro.

Ma la persona che veramente mi fa paura e che rappresenta quanto di piu’ corrotto c’e’ nel mondo della politica e’ Tom Daschle, la scelta di Obama come Ministro della Sanita’. I problemi di tasse, dovuti ad un “regalo” di un auto con choffer a sua disposizione, sono l’ultima delle mie preoccupazioni. Tom infatti, dopo essere stato il capo del partito democratico nell’era Clinton, negli ultimi anni si e’ riciclato come lobbista per l’industria farmaceutica e per le assicurazioni mediche. Daschel con una mano prendeva i milioni dei lobbiti per non riformare la sanita’ USA, mentre con l’altra veniva pagato dal governo come “esperto imparziale” sui problemi della sanita’ attraverso un istituto di ricerca (la Mayo Clinic).

Come ciliegina sulla torta aggiungiamo che anche la moglie di Daschle e’ una dei lobbisti piu’ ricchi d’America, infatti rappresenta aziende aeronautiche come Boing e Lockheed-Martin.

Daschle rappresenta tutto cio’ a cui Obama dovrebbe opporsi, dall’influenza delle Lobby a Washington alla politica degli “insiders”.

L’unica cosa positiva e’ che in questo paese c’e’ ancora chi ricerca e denuncia tali cose, ma non illudiamoci troppo, le caste esistono dappertutto e nemmeno San Barack sara’ in grado di cambiare la cultura di Washington