giovedì 23 aprile 2009

I nuovi Top-Gun


Per quelli della mia generazione, l'immagine del pilota di caccia-bombardiere, rimarra' sempre impersonata da Tom Cruise nel film Top-Gun.
Il perfetto incrocio tra atleta e scienziato; tra spregiudicatezza e perfezione chirurgica.
Non a caso la preparazione e l'addestramento di piloti militari dura anni e costa milioni di dollari all'aereonautica militare.

La storia che ho sentito invece questa mattina alla radio e' in netto contrasto con l'immagine del Top-Gun che abbiamo in mente.
Oggi la stragande maggioranza delle operazioni militari dell'aereonautica sono condotte non da personaggi stile Tom Cruise ma da poveri cristi come noi che lavorano in turni di otto ore al giorno in ufficio.

Questi sono i piloti dei "droni" tipo il predator che si vede nella foto qui sotto.


Sono personaggi come il soldato “Joe” (il vero nome non e’ disponibile), arruolatosi nell’esercito a 18 anni perche’ non riusciva a finire le scuole suporiori.

La storia di Joe che ho sentito questa mattina alla radio e' estremamente interessante e tutto sommato puo anche dare una certa isprazioni a coloro che hanno poca voglia di far bene.

Joe era il classico adolescente con poca voglia di far bene che passava tutto il giorno a giocare alla X-Box.
Dopo essere stato bocciato varie volte a scuola, a 18 anni decide di provare la strada della carriera militare.
Durante I colloqui iniziali e ai test attitudinali le forze armate non riuscivano a trovare alcun settore in cui Joe promettesse bene. Joe finalmente ammise che l’unica cosa che sapesse veramente fare era giocare ai video-giochi. I militari decisero di dargli una chance e di metterlo nel programma di addestramento dei piloti dei Predators.
Un anno piu’ tardi il 19enne Joe e’ considerato il miglior pilota di Preditor ed ha condotto centinaia di missioni nel confine tra Pakistan e Afghanistan.
Joe vive in Nevada nei pressi della “Creech Air Force Base” e per otto ore al giorno ricerca e ammazza terroristi e talebani dall’altra parte del mondo, ma la sera puo’ ancora andarsi a bere una birra con gli amici.

Mano a mano che la tecnologia avanza questa guerra-videogame o guerra da ufficio e’ a mio avviso destinata a rivestire un ruolo sempre maggiore.
Tutti noi possiamo pensare alle svariate ramificazioni politiche ed etiche di questo nuovo trend.

1 commento:

Giacomo Brunoro ha detto...

Benòn... inizio a sospettare che in Italia reclutino così i parlamentari da candidare!