venerdì 12 ottobre 2007

A quando il Nobel per gli effetti speciali?

Oggi Al Gore completa un Grand Slam senza precedenti nella storia, un film con incassi miliardari al botteghino, oscar, megacocerto globale e premio Nobel.
Un bravo al grassottello politico del Tennesee che dopo essere stato scippato sette anni fa della Casa Bianca, ha trovato un’onda da cavalcare che gli sta dando e gli dara’ grosse soddisfazioni.
Una tirata d’orecchie invece al Comitato per il Nobel che si e’ lasciato impressionare dagli occhioni degli orsi polari e da computer-graphics apocalittiche di Manhattan sommersa dall’oceano.
Non mi e’ chiaro come con i centinaia di conflitti in corso in tutto il mondo il premio per la Pace debba andare ad un documentario dove si vede Al Gore in uno delle sue presentazioni ad effetto per cui, tra l’altro, si fa pagare $175 mila dollari ad apparizione.

La repentina ascesa di Gore a paladino dell’ecologia apre a mio avviso un capitolo nuovo nel modo di fare politica e di smuovere l’opinione pubblica. Vedo un parallelismo con il caso Grillo in Italia e inizio a credere che vi sia una strategia di aggirare i canali istituzionali ed arrivare direttamente alle masse con un messaggio iper-semplificato ed iper-drammatizzato.
Non e’ chiaro dove portera’ questo trend, se Gore correra’ per la casa bianca o se Grillo sara’ eletto in parlamento; certo e’ che negli ultimi anni abbiamo visto presentazioni taroccate (ricordate Colin Powell alle Nazioni Unite?) scatenare guerre e far vincere premi Nobel.

5 commenti:

Giacomo Brunoro ha detto...

mah, credo sia semplicemente la dimostrazione di quanto "politico" sia il comitato del Nobel, cosa che sarebbe giusta quando si tratta di Nobel per la Pace (purtroppo è sempre successo anche con il Nobel per la Letteratura) ma in questo caso anche a me è sembrato tutto abbastanza ridicolo.
per quanto riguarda Grillo credo ci siano differenze abbastanza evidenti: il genovese non è altro che un comico che si è fatto portavoce di uno strato di disagio diffusissimo nella sociètà, anche perchè francamente siamo arrivati a livelli inaccettabili, soprattutto per la "nostra" generazione; Gore mi sembra invece un politico che ha pensato bene di cavalcare la tigre al momento giusto per risorgere dopo la trombata elettorale di qualche anno fa.

Anonimo ha detto...

Post interessante Guru....
Io trovo agghiacciante il nobel per la pace a Gore. Mi sembra una barzelletta che un uomo politico che è stato nella stanza dei bottoni dello zio Sam, "polizziotto" del mondo, riceva il Nobel per la pace. Credo che ci sia un concetto di "pace" del tutto originale. Non vedo però il parallelismo cn Grillo (e non è una difesa di Grillo). Nel senso che Gore è partito da un potere forte, economico, politico, relazionale - non credo abbia faticato a trovare il denaro per produrre il suo film - e sta "lavorando" su altri canali per riprendersi ciò che ritiene, probabilmente, suo....
Grillo mi sembra stia facendo un'azione diversa, diversamente criticabile. Certamente meno ipocrita e forse meno collusa con il sistema.
Non credo che Grillo si candiderà mai - pronto a essere smentito e a fare marcia indietro su di lui. Credo che il suo problema sarà canalizzare il suo consenso, differenziando tra chi "comprende" e "segue" i suoi contenuti e chi invece si attacca solo alla protesta e al tono (gridato) di voce. Su Gore, invece, il tema è davvero delicato anche perchè consocendo gli americani, non sarà lui a candidarsi ma qualcuno che lui deciderà di spingere attraverso questa manovra...keep update me....
Cooper

Il Guru ha detto...

Il Parallelismo tra Grillo e Gore sta a mio avviso nel nuovo modo di fare politica dando l'impressione di arrivare dall'esterno. Poi certo i due sono ad anni luce di distanza per stile, storia, provenienza ecc ... ma il modo di attizzare le masse senza passare per i canali tradizionali della politica ma per i canali dello spettacolo mi sembra una comunanza interessante. Politica insomma fatta al cinema o al teatro.

Giacomo Brunoro ha detto...

beh, allora dobbiamo inserire a forza anche Silvio: il primo a fare politica spettacolo è stato lui! :D

Anonimo ha detto...

Vedo il punto sul fatto che esistano canali diversi dalla comunicazione istituzionale. Direi per fortuna, anche se l'inganno può essere anche più grande.
Sulle differenze Gore/Grillo rimango dell'idea che siano ampie. Dietro il rampollo americano ci sono gruppi di pressione imbarazzanti.
Vi riporto una dichiarazione di un'altro americano...lasciata a Grillo:

"Noam Chomsky mi ha rilasciato un'intervista sul V-day e sulle reazioni dei partiti e dei media. Chomsky dice: "L'attività politica dei partiti ora consiste nel produrre candidati attraverso meccanismi che sono controllati da concentrazioni di potere economico che emarginano la popolazione".
"Sei solo un elettore che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà" come cantava Giorgio Gaber. Chomsky esprime una forte
preoccupazione per la libertà di informazione e per il futuro di
Internet. Il prossimo V-day sarà sull'informazione.
Cooper