giovedì 24 aprile 2008

Suvvia paghiamo tutti la pizza ai dipendenti Alitalia

Un commentino veloce sul caso Alitalia perche’ la questione veramente mi fa bollire il sangue. voglio rinfrescare la memoria a tutti e ricordare che la compagnia 1 milione di Euro al giorno e che in tutta la sua storia e' stata in attivo solamente un anno.
Il nostro governo ha deciso di buttare altri 300 milioni di euro in questo buco senza fondo. Questo equivale a dire che ogni famiglia italiana ha dato circa 15 euro a testa a questa azienda in teoria privata e quotata in borsa ... e questa non e’ certo la prima volta che il governo ci (ok vi) tassa per tenere in piedi questo carrozzone!
La cosa che mi fa piu’ innervosire e’ che chiaramente AirFrance/KLM visto il casino colossale messo ha visto bene di ritirare la propria offerta ... e questo, come scrivevo nel caso AT&T - Telecom, per quanto per il Berlusca e per alcuni sindacalisti puo sembrare una vittoria e’ in verita’ un grido di dolore del sistema economico del nostro Paese.

lunedì 21 aprile 2008

La Grecia nella corsia di sorpasso

Questo fine settimana stavo leggendo The Economist che dedica ben tre articoli all’Italia centrati soprattutto sulla vittoria di Berlusconi alle elezioni.
Il settimanale non ha mai nascosto di essere anti-berlusconiano e lo ribadisce chiaramente in questa edizione dove tra l’altro uno dei sottotitoli in copertina legge “God Save Italy”.
Invito calorosamente a leggere questo articolo dove in maniera molto concisa il settimanale evidenzias gli annosi problemi dell’italia dall’economia all’educazione.

Al di la’ del martellamento a Berlusconi e delle poco rosee prospettive per il nostro paese la cosa che trovo interessante nell'articolo e' nell' Economist in generale e' il fatto che argomenta sempre le proprie tesi con dati interessanti.

Riporto qui a lato un grafico che sintetizza i persistenti problemi economici del nostro paese, problemi che ahime sopravvivono da anni indipendentemente da chi governa il Paese.


Il grafico mostra lo scostamento dalla media UE del PIL procapite a parita’ di potere d’acquisto di sei paesi dell’Unione Europea.
In parole povere mostra l’efficienza produttiva o la salute delle economie dei paesi presi in esame.
La prima cosa interessante che si deduce dal grafico e’ che nel 1997 L’Italia era seconda solo alla Germania per efficienza produttiva, e che fino al 2001 l’economia ha pressapoco retto il passo delle grandi economie europee.
Potremmo discutere per ore sull'economia pre e post 2001 ma in soldoni io credo che con l’introduzione dell’Euro la nostra economia abbia dovuto confrontarsi ad armi pari con le altre economie europee senza poter ricorrere a trucchetti quali la svalutazione della moneta per renderla artificialmente competitiva.
Il grafico mostra come dal 2001 sia iniziato un preoccupante declino del nostro PIL pro-capite e come nel 2006 l'economia Italiana sia stata superata da quella Spagnola. Il grafico stima inoltre che quest’anno dovremmo essere raggiunti dalla Grecia in termoini di PIL procapite.
Le ragioni di questo continuo declino sono da ricercarsi nella mancata attuazione di serie riforme strutturali nel nostro paese.
Per quanto non ci piaccia Berlusconi l’unica (probabilmente insensata) speranza e’ che usi la maggioranza parlamentare raggiunta per fare importanti riforme, senza le quali il Paese sara’ relegato a competere non piu’ con Germania e Francia come 10-20 anni fa', ma con potenze economiche del calibro di Grecia, Portogallo e Romania.

martedì 15 aprile 2008

Elezioni italiane viste da quaggiu'

Senza grosse pretese se non quella di vedere le cose “da quaggiu’” volevo condividere un paio di riflessioni sui risultati delle elezioni politiche in Italia.

1) L’idea del bipartitismo e’ piu’ radicata di quanto credessi
  • I pochi voti raccolti da liste non allineate con Berlusconi o Veltroni ne sono, a mio avviso, la conferma
  • Bertinotti ha fatto molto male ma anche Casini non ne esce granche’ bene per non parlare poi de “la destra” e dei vari partiti minori
  • La divisione ideologica del paese rimane pressoche’ invariata dalle elezioni precedenti e la “base” dei partiti e’ sempre la stessa:
    - FI+AN nel 2006 raccolgono il 36% dei consensi il PL nel 2008 il 37%
    - L’Ulivo nel 2006 al 31% il PD oggi al 33%

2) La gente ha accusato la sinistra radicale del fallimento del governo Prodi e la destra vince piu’ per la logica di alternanza e malcontento con il governo Prodi che non per meriti propri
  • Il PD esce dalla elezioni come un progetto che regge (votato da un italiano su tre)
  • Bertinotti e i vari partiti a sinistra del PD hanno preso una mazzata clamorosaproprio perche' accusati della caduta di Prodi e perche' non ritenuti un vero segnale di cambiamento
3) Il fenomeno Lega ed il vaffanculo al sistema
  • La Lega e’ sicuramente la piu’ grande storia di queste elezioni ... vi sono molte sfaccettature in questa storia ma io la interpreterei come un Vaffanculo a questa Italia malandata e malandrina
  • Gli elettori del Nord hanno avuto la possibilita’ di esprimere il proprio dissenso verso la situazione generale del nostro Paese attraverso un voto tutto sommato utile
    - Il mandato dato alla Lega e’ di cambiare le cose “da dentro”. Quello che ha aiutato la Lega e’ stato il fatto di essere parte della coalizione che si presumeva andasse a governare il Paese ma allo stesso tempo rappresentava una forza per il cambiamento dello status quo. In altre parole non vedo nel voto per la Lega una vera e propria spinta secessionista ma sicuramente una voglia di mettere “il fuoco al culo” alla classe dirigente del nostro Paese
    - Vedo un po’ la Laga come il naturale sbocco degli elettori di destra settentrionali che voglionoi mandare MODERATAMENTE a fanculo il sistema ... quasi un richiamo al movimento trasversale promosso da Grillo (altro personaggio che usa usa espressioni colorite alla Bossi)
    - Chi esce, a mio avviso, molto insoddisfatto da queste elezioni sono proprio i Vaffanculari di sinistra e del meridione che non hanno potuto trovare uno sbocco per la propria insofferenza generalizzata con il sistema italia. Quel voto di sfiducia al sistema non e’ andato ne’ alla sinistra ne’ alla destra estrema ma e’ in parte riflesso nel crescente astensionismo (came ampiamente discusso nel blog “gemello”)

martedì 1 aprile 2008

Limitare il numero dei mandati parlamentari

Nel marasma pre-elettorale del bel paese mi sento di avanzare una semplice proposta che permetterebbe, a mio avviso, di far funzionare molto meglio la nostra disgraziata nazione.
Si tratta semplicemente di limitare a tre (o due?) i mandati parlamentari che un individuo puo’ ricevere. Quindi semplicemente dire che dopo tre volte che una persona e’ stata eletta alla camera o al senato deve mettersi da parte e lasciare posto ad altri.
Questa proposta sulla carta veramente semplice darebbe a mio avviso grandissimi benefici al paese. Cerco di elencarne qualcuno:
- I parlamentari sarebbero incentivati a far durare il governo per l’intera legislatura
- Permetterebbe a nuove facce e a nuove idee di farsi strada ai “piani alti” del palazzo
- Stimolerebbe per lo meno i parlamentari uscenti a fare delle scelte coraggiose e non semplicemente allinearsi alle scelte di partito per essere rimesso in lista alle successive elezioni
- Inviterebbe i politici ad essere piu’ vicini al mondo produttivo visto che non avranno la prospettiva tutti di fare i politici a vita

Ho pensato a questa proposta per dieci minuti e sinceramente credo che se ci spendessi un po’ piu’ di tempo potrei pensare ad altri benefit portati da una classe dirigente “forzata” al ricircolo. Sinceramente non vedo alcun grosso lato negativo di questa idea, in un paese che ha disperato bisogno di cambiamento e dove tutti dicono che rappresentano il nuovo, si continuano a vedere le solite vecchie facce in giro ... e allora forza imponiamoci con la forza lo svecchiamento!