lunedì 12 novembre 2007

Ultra' public enemy number one

Un paio di settimane che non scrivo ma voglio mettere giu' due righe in relazione all'omicidio del tifoso Laziale da parte dell'agente della polstrada avvenuto ieri.

Innanzitutto volevo esprimere le mie condoglianze alla famiglia e agli amici di Gabriele Sandri.

Gia' mesi fa avevo sollevato sospetti sull'operato della polizia durante la partita Manchester-Roma.

Senza entrare nei dettagli di questo omicidio volevo solo osservare che anche quando muore un tifoso a causa dell'operato delle forse dell'ordine(?) la colpa e' sempre e solo degli ultras.

Sull'onda emotiva della morte dell'ispettore Raciti sono state passate leggi demenziali per evitare gli scontri tra tifosi e per uccidere il tifo organizzato. Ora che a morire e' un tifoso e non un poliziotto si passano altre leggi contro il movimento ultras invece di guardare nell'operato della polizia.
Non sono qui a dire che tra le fila dei tifosi si nascondano solo santi ma credo che il nemico numero uno del paese non sa il movimento ultras e credo che governo e forze di polizia dovrebbero concentrare le loro energie in altre direzioni.
Non per essere cinico ma un poliziotto e una manciata di tifosi morti negli ultimi 20 anni non mi sembra un caso da emergenza nazionale!

1 commento:

Giacomo Brunoro ha detto...

il problema è che non si tratta di un tifoso ammazzato, ma di un ragazzo ammazzato. non c'entra un fico secco il tifo o il calcio in quello che è successo. semplicemente c'è stato un mini tafferuglio in un autogrill, un poliziotto ha creduto che si trattasse di una rapina e ha improvvidamente sparato sull'auto che se ne stava andando (e che lui credeva in fuga). il poveraccio che era nel sedile dietro a dormire si è beccato una pallottola in testa. insomma, una serie di sfighe a cui si aggiunge un comportamento quanto meno "inadeguato" del poliziotto che ha sparato.

lo scandalo è che all'inizio la notizia è stata data come "rissa tra tra tifosi, poliziotto uccide ultras". e poi via via per tutta la giornata versioni assurde nel tentativo di coprire la verità. soltanto oggi, con l'intervista del capo della polizia Manganelli su Repubblica, si ha la ricostruzione completa e chiaro della vicenda. Sarebbe bastato fare subito un comunicato stampa e non sarebbe successo nulla, perchè gli ultras non avrebbero reagito.

Ora se si vuole fermare il calcio perchè a Roma sono state assaltate alcune caserme ed è stata messa a fuoco la città è un conto, ma farlo per la morte di quel povero ragazzo è scandaloso. E' una vera e propria strumentalizzazione politica di un fatto in sè totalmente tragico.

E smettiamola anche con le pantomime dei giornali e dei politici filo-polizia: i poliziotti, come tutti, sono esseri umani e come tali possono sbagliare. ammettere la cosa con serenità farebbe bene a tutti, senza voler per forza caricare tutto di odi politici ed ideologici.

Ma questo succederebbe in un Paese normale, non in Italia...