giovedì 26 marzo 2009

Barack - la campana elettorale e' finita!

il talento naturale e' un dono raro e prezioso.
Michael Jordan e' uno degli esempi piu' lampanti di puro talento naturale per il gioco della pallacanestro.
La pallacanestro gli veniva cosi' spontanea che, dopo aver vinto tutto quello che si poteva vincere, decise di cambiare sport e di darsi al baseball.
Chiaramente pero' il baseball prima, ed il golf dopo, non erano gli sport per cui Michael aveva il dono naturale e non gli regalarono mai i successi dell'NBA.

Il paragone con il Micheal e' un po' tirato, ma inizio a sospettare che il vero dono di Barack Obama sia quello di inspirare le masse e che per governare ci vogla una talento diverso.

Barack e' particolarmente a suo agio in campagna elettrale, tanto che in questi primi mesi di governo ha di fatto continuato a fare campagna elettorale.
E' il primo presidente eletto che ha mantenuto la macchina elettorale con migliaia di volontari che oggi utilizza per convincere i cittadini che il suo piano economico e' quello giusto.
Nelle poche settimane di presidenza ha fatto comizi in lungo e in largo per gli stati uniti, e' stato a programmi televisivi di ogni tipo, compresi programmi di varieta' mai frequentati da presidenti degli Stati Uniti.
Oggi, per la prima volta nella storia, il persidente USA ha fatto una conferenza via internet dove ha ricevuto 90.000 domande dagli utenti della rete.

Barack, fermati, sei gia' stato eletto!
Questo non e' piu' un concorso di popolarita' basato sui sondaggi di opinione giornalieri.
Hai 4 anni di lavoro davanti per dare un'impronta al paese, e sarai giudicato sui risultati di questo lavoro.
Venendo da ben 2 anni di campagna elettorale, la piu' lunga e costosa della storia, e' ora di cambiare marcia. Spero che Barack non trasformi la presidena degli Stati Uniti in una telenovela in versione holliwoodiana dove la luce dei riflettori diventa piu' importante del lavoro dietro le quinte.

venerdì 20 marzo 2009

Iran - estendere una mano o calarsi le braghe?

Obama Iran
Ieri per la seconda volta in tre mesi come presidente degli Stati Uniti, Obama ha fatto una decisa ouverture all'Iran, ricevendo in ritorno una sonora pernacchia.

Il prima intervista ufficiale di Barack come presidente americano e' stata data al network al-jazeera. La scelta ha sollevato qualche polemica in patria.

In quell'intervista Obama aveva pronunciato la famosa frase rivolta all'Iran, dicendo che gli USA stavano tendendo una mano e che l'Iran doveva schiudere il pugno.

Per tutta risposta l'Iran aveva annunciato che gli USA avrebbero dovuto scusarsi profusamente ed ufficialmente con l'Iran e cambiare completamente politica estera, incluso smettere di appoggiare Israele.

Ieri sera Barack Obama ha ripetuto lo stesso messaggio in una mossa senza precedenti dove si e' rivolto direttamente ai leader e al popolo Iraniano/La risposta di Teheran e' stata piu' o meno la stessa di gennaio.
Sono fondamentalmente contento che la nuova amministrazione democratica stia facendo una nette inversione di rotta nei confronti del medio oriente.
Il mio timore pero' e' che se si continua a tendere la mano alla fine si potremmo perdere il braccio.
E' troppo presto per dare giudizi sull'iniziativa diplomatica di Obama, ma rendiamoci conto che l'Iran, da stime dell'agenzia internazionale per lo sviluppo dell'energia nucleare, e' circa ad un anno di distanza dal'ottenere una bomba atomica. E per favore non tiriamo fuori la panzana dell'energia nucleare, nemmeno il piu' naive degli analisti ormai crede che l'Iran abbia un progetto nucleare pacifico.
Il discorso Iran quindi diventa una corsa contro il tempo ed ad un certo punto la comunita' internazionale dovra' decidere quando sara' il momento di ritirare la mano e cominciare a dare schiaffoni.
Temo che come, illustra la vignetta qui sopra, mentre noi siamo qui a chiacchierare qualcuno stia prendendo tempo per poter poi negoziare da una posizione molto piu' di potere .. o peggiomantenere le promesse di annientare Israele.

PS: RIP
Omidreza Mirsayafi, blogger iraniano morto oggi nelle prigioni Iraniane .. a proposito di schiudere il pugno

lunedì 16 marzo 2009

... e' la testa che non va

L'America oggi e' scandalizzata per una nuova storia riguardante i super-bonus pagati ai manager di aziende salvate dai soldi dei contribuenti.

Qualche settimana fa avevano fatto scandalo i 3,8 Miliardi di dollari pagati in bonus da Merrill Lynch per la gloriosa annata 2008 in cui l'azienda ha perso 28 Miliardi di Dollari ed e' stata assorbita da Bank of America grazie agli aiuti governativi.

Oggi e' il turno di AIG, il gigante delle assicurazioni, che ha ricevuto piu' di ogni altra istituzine finanziaria gli aiuti governativi.

AIG ha annunciato oggi che paghera' centinaia di milioni di dollari in bonus ai suoi manager, incluso $230 Milioni in "Retention Bonus", cioe' in soldi per far si che questi manager continuino a lavorare per l'azienda. Soldi ben spesi se pensiamo al fantastico lavoro fatto da questi signori ad AIG negli ultimi 12 mesi, dove il prezzo delle azioni della compagnia assicurativa sono passati da 60 dollari a 88 centesimi per azione.

Questi scandali si vanno ad unire al malcontento diffuso per vacanze premio, tornei di golf e concerti rock per gli impiegati che molte di queste aziende hanno organizzato negli ultimi mesi.

Oggi sono arrivati anche i politici di Washingon a cavalcare il populismo, con Obama che si unisce al coro di vari parlamentari nel gridare allo scandalo.

In verita' non credo che i politici possano molto gridare allo scandalo visto che sono probabilmente nella stessa barca dei grandi manager.

4 cifre buttate li' a caso:
la campagna elettorale USA e' costata quest'anno 198 milioni di dollari, o quasi 2 milioni per ogni persona che ha votato.
Lo stipendio medio di un amministratore delegato delle maggiori aziende americane e' di 15 milioni di dollari all'anno, senza contare i vari "incentivi".
Incentivi quali jet privati, che per continuare il parallelismo con Washington, spesso sono a disposizione dei poltici quando questi ultimi non vogliono volare con un aereo messo a disposizione dall'Aereonautica.

Credo che ormai tra i potenti di questo mondo il Dio dollaro abbia assunto un significato molto diverso che per noi poveri mortali.

L'America oggi si chiede come queste aziende abbiano la faccia tosta di spendere milioni in bonus con i soldi dei contribuenti.
La domanda che invece ci si dovrebbe chiedere, e' come si arriva ad avere una percezione cosi' diversa del denaro e di quali sono i diritti acquisiti.
La questione dei bonus e' solo la punta dell'iceberg di come pensa l'elite mondiale.
Credo che questi manager non si pongano nemmeno il problema di avere o non avere un bonus o da dove vengano i soldi.
Credo che sia come chiedere ad un calciatore di Serie A quanto costa e se si e' comprato le scarpe e la maglietta per giocare la domenica.

giovedì 12 marzo 2009

Anno duro per i multi-miliardari

Se questa crisi economica vi sta dando dei grattacapi troverete sicuramente conforto nel pensare che anche i miliardari di questo mondo stanno soffrendo a causa della recessioneproprio dove gli fa piu' male: nel portafoglio.

Nella classifica stilata annualmente dalla rivista Forbes quest'anno vi sono 793 miliardari (in dollari), in calo del 30% dai 1125 dell'anno scorso.

E la maggior parte dei ricconi del mondo hanno perso un bel po' di sodi a causa di questa crisi economica, per la precisione 1,4 trilioni di dollari, o il PIL della Spagna, sono spariti dalle casseforti (virtuali) dei 1000 piu' ricchi del mondo.

Gates riprende il comando della graduatoria con un gruzzoletto di 40 miliardi di dollari, ma ne ha persi ben 18 nel corso dei 12 mesi precedenti. Per mettere questo numero in prospettiva Gates e' passato ad avere una ricchezza pari al PIL nazionale della Lituania nel 2008, ad un livello del PIL della Bolivia nel 2009.

Ancora peggio e' andata al numero due, Warren Buffet, scalzato appunto in testa alla graduatoria da Bill Gates. Buffet, l'oracolo degli investitori in borsa, ha infatti perso ben 40% del suo capitale o 25 miliardi di dollari.

L'italiano piu' ricco e' il signor "cioccolata" Ferrero con 9 miliardi e mezzo di dollari, ben custoditi pero' a Monaco, visto che ha la residenza ufficiale nel principato.

Il cavaliere si deve accontentare del settantesimo posto, secondo italiano piu' ricco, con 6 miliardi e mezzo di dollari.

Ma le storie piu' goderecce vengono da colori che sono spariti dalla lista, come il CEO di AIG, vari petrolieri Russi e speculatori edilizi europei.
Anceh se nessuna di queste persone la troveremo alla mensa dei poveri e' importante ricordare che Sic Transit Gloria Mundi.

martedì 3 marzo 2009

Giappone

In questo gioni nei media americani si e' sentito molto parlare del Giappone.
Vuoi perche' e' stata la prima visita ufficiale di un capo di stato alla casa bianca targata Obama. Vuoi forse perche' la crisi finanziaria USA di questo periodo e' spesso paragonata alla crisi degli anno '90 in Giappone.
Fatto sta che, almeno per me, il Giappone e' un paese che da molti anni e' passato abbastaza inosservato.
A guardare bene invece il paese del sol levante vanta dei primati non indifferenti.
E' la nazione con il secondo PIL piu' alto al mondo dopo gli Stati Uniti. Ha il piu' grande produttore al mondo di automobili (Toyota) e di prodotti elettronici (Panasonic); ed in generale e' uno dei piu' potenti motori economici e di ricerca e sviluppo al mondo.
Si e' sentito parlare moto del Giappone come uno spauracchio nelgi anni '80 per poi diventare una non-storia, pur rimanendo una potenza economica di primo calibro.
Chissa’ forse la Cina seguira’ le orme del Giappone ediventera’ una non-storia tra qualche anno.
Una cosa e’ interessante da notare pero’, per la prima volta nella storia il ministro degli esteri americani ha fatto il viaggio inaugurale in estremo oriente e non in Europa.
Credo che il messaggio che l’amministrazione Obama ha voluto dare al mondo sia che l’equilibrio economico mondiale si sia spostato sull’asse pacifica da quella atlantica; e che il Giappone e’ il miglior parter per l’america in quella parte del mondo.
Insomma pacche sulle spalle al “dimenticato” Giappone che si e’ beccato un paio di bombe atomiche dagli USA una 60ina di anni fa’; qualcosa da tenere in mente per quelli che tra noi speculano sul futuro del mondo con la memoria e la vista dei pesci rossi.