domenica 22 giugno 2008

Ma Al Gore cresce marijuana a casa sua?


L'anno scorso quando si era venuto a sapere che Al Gore, il paladino delle cause ambientaliste, consuma piu' energia a casa sua di una piccola acciaieria si era generato un vespaio mediatico.
Gore nel 2006 ha pagato quasi $30.000 tra elettricita' e gas per la sua casa in Nashville Tennessee.
Per sgonfiare un po' lo scandalo nel 2007 Gore ha installato pannelli solari ed ha fatto altri interventi per rendere la casa eco-friendly.
E' notizia di questi giorni che nonostanti i soldi spesi per rendere la casa "verde" la bolletta dell'elettricita' di Al Gore e' aumentata del 10% invece che diminuire.
Una verita' veramente scomodaper il buon Al .. ma quello che mi incuriosisce tremendamente e' che cavolo combina a casa sua per usare 18.000 kilowatt di energia al mese!!??
La mia teoria e' che abbia piantagioni di marijuana coltivate con il metodo idroponico ... quelle lampade che simulano il sole giamaicano succhiano molta elettricita'!! ;-)

lunedì 9 giugno 2008

L'Italia depressa

Accolgo l’invito di Coppi di parlare dell'Italia che ho rivisto al mio rientro ed inizio con il dire che sinceramente ho trovato “il ricco nord est” meglio di quanto me lo aspettassi.
A leggere le notizie di economia e politica delle testate italiane ed internazionali mi aspetttavo un paese molto piu’ a terra da un punto di vista economico.
Invece trovo che tra wine bar e scarpette alla moda il “motore della locomotiva italiaca” tutto sommato almeno ad un osservatore quasi-esterno sembra passarsela discretamente bene.
Probabilmente aiuta anche il fatto che ormai interagisco solo con ultratrentenni per lo piu’ laureati e pressapoco “sistemati”.
Ora non credo che i problemi strutturali del paese non ci siano ma due settimane di dieta ferrea a base di spriss mi hanno fatto vedere il lato piu' bello e sereno della grassa provincia italiana.
Quello che e' pero' sicuramente palpabile e' un sentimento quasi di rassegnazione ad un paese in declino, mal governato ed assediato da piaghe catastrofiche dalla malavita all’immigrazione illegale.
Dalle chiacchere di tutti i giorni all'informazione dei mass media trapela poca speranza per il futuro dell'Italia e questo mi ha colpito perche' e' in forte contrasto con un clima quale quello statunitense dove invece l’ottimismo sprizza da tutti i pori (anche in modo ingiustificato).
La mia preoccupazione a questo punto e' che un clima di sfiducia generalizzato non consentira' al paese di affrontare i propri gravi (ma non irrisolvibili) problemi strutturali.
L'Italia, battezzata dall'Economist qualche anno fa come "il grande malato d'Europa" la vedo in preda ad una crisi di fiducia e con una depressione strisciante. Credo che sia proprio questa depressione che mi spinge a mantenere una prognosi tutto sommato negativa per la salute di questo malato.
I problemi strutturali sono tanti e difficili da correggere, la situazione non e' ancora pero' cosi' drammatica ed irriparabile, ma se il malato non ci mette una buona dose di engia si avverera' questo declino che ci stimao tutti profetizzando l'uno con l'altro.
(scritto mae ma no go bae de rilegere)

mercoledì 4 giugno 2008

Onore ad Hillary ma e' ora di mettersi da parte

E’ ormai un bel pezzo che non scrivo su questo blog ma per un paio di settimane non sono stato quaggiu’ bensi laggiu’ e mi ha fatto molto piacere rivedere di persona i 2 lettori di questo blog.

Direi che l’argomento del giorno e’ sicuramente la ormai certa candidatura di Obama come il rappresentante del partito Democratico per la corsa alla Casa Bianca.
Ieri in un coordinamento televisivo tutto americano ho visto il discorso in diretta di Hilary da NY che chiudeva la sua corsa all nomination e dieci minuti (pubblicita!) dopo la chiusura di Hilary e’ stato il turno di Obama a parlare in diretta dal Minnesota sfidando a duello McCain per la poltrona di presidente.
Inutile ricordarvi che gia’ a febbraio avevo previsto che lo scontro finale sarebbe stato Obama-McCain Devo dire cha sono stato un supporter di Obama dall’inizio ma che lentamente Hilary stava guadagnando un sacco di punti nel mio cervelletto mentre il messaggio (o slogan?) di cambiamento di Obama stave diventando un po’ stantio.
Il discorso della Clinton di ieri e’ stato a mio avviso esemplare ed ha ricordato come e’ da tempo che lei si batte per temi sociali quali ad esempio l’assistenza sanitaria per tutti gli americani (cosa che l’ha messa in difficolta’ quando era la first lady).
Onore delle armi quindi ad Hilary che pero’ mi delude con la sua richiesta di rimanere in pista come candidata alla vicepresidenza. Mentre credo che un ticket Obama/Clinton sia veramente interessante e potenzialmente coinvolgente, credo anche che una corsa cosi’ aspra e all’ultimo sangue richiedesse al perdente di ritirarsi nell’ombra.
Sono quindi deluso della decisione di Hilary di inseguire la candidatura a vice presidente perche’ questo dimosta a mio avviso che dietro le importanti questioni politiche per cui si batte vi sia anche una ricerca spasmodica della “cadrega”.
Obama e’ ora in un serio imbarazzo, da un lato gli sara’ difficile negare al potente rivale il posto d’onore nel suo ticket, dall’altro un vicepresidente del calibro di Hilary costituirebbe a mio avviso una costante spina del fianco ed una distrazione per is senatore dell’Illinois.