lunedì 18 maggio 2009

Islam del Mediterraneo contro Islam del Deserto

Danza del ventre
Contro
Burka

Sto leggendo l'ultimo libro di Thomas Friedman, "Hot, Flat and Crowded" pubblicato in Italia da Mondadori (Caldo, piatto e affollato. Com'è oggi il mondo, come possiamo cambiarlo).

Seguo Friedman da qualche anno e consiglio vivamente la lettura di questo autore che riesce come pochi a catturare l'essenza dei trend economici e geopolitici dei nostri giorni.

Una delle storie non particolarmente centrale nel libro, ma sicuramente interessante, e' come l'islam che conosciamo oggi sia un qualcosa che fino a pochi anni fa era relegato a qualche villaggio desertico della penisola araba.
L'interpretazione estremamente rigida dell'islam che si sta espandendo a macchia d'olio in gran parte del mondo, e' stata infatti portata in voga dai trilioni di petrodollari dell'Arabia Saudita.

Fino ad una ventina di anni fa molti paesi arabi erano conosciuti per bazar ricchi di colori e musica e per le splendide danzatrici del ventre. Questo e' quello che Friedman definisce l'Islam Mediterraneo o l'Islam urbano.

La famiglia reale Saudita segue pero' una variante dell'Islam sviluppato nelle tribu' nomadiche del deserto chiamato Salafi Islam.
Questa dottrina Sunnita ricerca la "purezza" basandosi su di una visione del mondo ferma al settimo secolo. Un mondo duro come il deserto da cui proviene; dove la vita scarseggia ed i conflitti abbondano.
I Sauditi hanno speso trilioni di dollari creando Madrase in giro per il mondo e comprando i mezzi di comunicazione del mondo arabo per indottrnare la gioventu' musulmana a questi valori.
I talebani, non a caso, sono stati creati nelle Madrase o Scuole Coraniche finanziate dai Sauditi in Pakistan, che si sostituiscono a infrastrutture pubbliche inesistenti.

L'unico statoa contrastare questa guerra ideologica finanziata dall'Arabia Saudita e' l'Iran che vule promuovere una visione Sciita anziche' Sunnita dell'Islam.
Vi e' na sorta di guerra fredda ideologica all'interno del mondo Musulmano che sta spingendo i confini di questa religione sempre piu' verso estremismi politici ed ideologici.
Da un lato il mondo Sunnita ha dato vita a movimenti quali i Talebani e Al-Quada, dall'altro gli Sciiti hanno sviluppato Hamas e gli Hezbolla.
Tutto questo indottrinamento all'odio e alla repressione e' fatto grazie ai trilioni che il mondo occidentale spende in petrolio.
In tutto cio' l'Islam moderato ne sta uscendo con le ossa rotta ... pace alle danzatrici dei sette veli!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post, Guru, a sto punto la mia domanda è: ma che differenza passa tra Sciiti e Sunniti?
ciao
Cooper

Il Guru ha detto...

ciao Coppi ... welcome back nel blog.
Non e' che io sia un esperto di islam ma mi pare di aver letto che la divisione tra Sciiti e Sunniti sia puramente politica e risalga ai tempi della morte di maometto.
Una fazione (Sciiti) pensava che ci dovesse essere una successione ereditaria alla guida della religione musulmana, mentre l'altra fazione pensava che si dovesse scegliere l'imam supremo tramite un processo elettorale.
Penso che nei secoli poi le divisioni siano diventate di ben altro tipo e che si siano sviluppate diverse tradizioni ed i soliti odi campanilistici/tribali.
Credo in origine fosse un po' come lo scisma della chiesa cattolica ed ortodossa ma poi a forza di sputi in faccia ... ;-)

Giacomo Brunoro ha detto...

Ciao Tony, visto che interessano questi temi ti consiglio caldamente di leggere il perdente radicale:

http://www.libreriauniversitaria.it/perdente-radicale-enzensberger-hans-einaudi/libro/9788806185558

Il Guru ha detto...

sembra interessante .. non l'ho trovato in vendita su siti Americani .. anche se e' citato in varia articoli con il titolo di "radical loser" ... magari compro quando passo per l'italia