lunedì 20 luglio 2009

Effetto Serra, il dilemma Indiano e Cinese

In questi giorni Hilary Clinton, ministro degli esteri USA, sta facendo un viaggio di alcuni giorni in India per rinsaldare i rapporti con uno dei due giganti economici emergenti.
L'altro gigante, la Cina, l'aveva gia' visitato in Febbraio come primo viaggio ufficiale.

Tra i moltissimi temi da affrontare con Cina ed India vi e' sicuramente quello della diminuzione dei gas serra, ora che l'America targata Obama vuole schierarsi in prima fila nella lotta al riscaldamento globale.
Questo discorso va al di la' delle mie convinzioni sul riscaldamento globale, e si spinge su temi strettamente economici e di equilibri geopolitici .

Quello che accomuna India e Cina e' che sono dei pesi enormi e potenzialmente ingovernabili, dove la classe dirigente e' legittimata da recenti miglioramenti generalizzati del tenore di vita.

Questo trend di crescita economica sta avvenendo a discapito della conservazione ambientale ed e' alimentato da un utilizzo massiccio di materie prime. Basti pensare che in Cina viene aperta una nuova centrale a carbone ogni settimana.

Ecco che allora il combattere l'effetto serra crea un difficile intersecarsi di interessi che convergono tutti verso Cina ed India.
Da un lato senza queste due economie ogni sforzo dei paesi industrializzati di tagliere emissioni viene vanificato dall'espansione dei paesi asiatici.
Dall'altro questi paesi asiatici non sono ancora pienamente sviluppati da un punto di vista economico e non vogliono accettare alcun taglio alle emissioni di CO2 per non vedere diminuito il loro ritmo di sviluppo.
India e Cina pero', per quanto poco interessante al taglio di emissioni, dovranno prima o poi affrontare l'emergenza dello sviluppo "sporco" visto ceh parti del paese (soprattutto in Cina) stanno letteralmente soffocando tra inquinamento di tutti i tipi.
Una possibile quarta dimensione di questo dilemma, e' che l'occidente tramite restrizioni sulle emissioni vorrebbe probabilmente rallentare la crescita economica di questi paesi che stanno a questo punto competendo con USA ed Europa per l'approvigionamento di materie prime e l'utilizzo di risorse.

In questo contesto ieri il ministro dell'ambiente Indiano ha fatto una sonora pernacchia ad Hilary dicendo che l'India non e' disposta a farsi imporre limiti al livello dei gas serra che emessi.
Questo e' un messaggio che Indiani e Cinesi avevano gia' comunicato ai potenti del mondo al G8 dell'Acquila.
Tutto cio' non promette bene in vista del vertice di Copenhagen in Dicembre dove si dovra' trovare un accordo che vada oltre il protocolo di Kyoto.

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