giovedì 30 dicembre 2010

2010 ora di bilanci


Si chiude un 2010 con segnali di ripresa per l'economia mondiale. Anche se vi sono ancora parecchie nubi all'orizzonte (disoccupazione, debito pubblico USA, PIIGS, etc...) si puo dire che le locomotive dell'economia mondiale, con in testa la Cina, stanno tirando e che la temuta "double-dip recession" dovrebbe essere stata scongiurata almenno negli USA.
Il mercato azionario costituisce una cartina di tornasole per lo stato dell'economia, ed effettivamente nel 2010 l'aggregato delle borse azionarie mondiali (grafico in blu qui sopra) e' cresciuto oltre l'8%. 
Come si vede dal grafico l'accelerazione e' avvenuta nel quarto trimestre quando i timori di tornare in recessione si sono per lo piu dissipati.
Gli USA (linea gialla nel grafico qui sopra) hanno fatto meglio della media mondiale con l'indice S&P500 che e' cresciuto quasi del 13% quest'anno (ricordiamo comunque che i mercati sono ancora al di sotto dei picchi del 2000 e del 2007).
Passando all'Italia, purtroppo l'indice MIBtel (approssimato dalla linea arancione qui sopra) e' sceso di oltre un 15% nel 2010. Questo si somma a perdite ormai croniche della borsa italiana che negli ultimi cinque anni ha perso quasi il 40% del proprio valore (contro un S&P500 piatto nei 5 anni) e negli ultimi 10 anni ha generato un ritorno del -30% (S&P500 -4%).
Ancora una volta, se la borsa azionaria e' il barometro dell'economia, il belpaese sembra essere da tempo in acque turbolente con poche prospettive di uscirne bene.

martedì 21 dicembre 2010

Tanti auguri di Buon Natale e di un sereno 2011

Tanti auguri di Buon Natale e di un sereno 2011 ai lettori di questo blog - veramente trascurato negli ultimi tempi.

310 milioni di americani

Oggi sono usciti i primi risultati del censimento USA del 2010, che ci dice la popolazione e' cresciuta del 10% negli ultimi 10 anni ed e' arrivata a quota 308,745,538 (per essere precisi!).
La corsa al "far west" continua- infatti gli stati dell'ovest e del sud continuano a crescere a velocita' molto maggiore degli stati "yankee". Questo e' dovuto anche alla massiccia immigrazione dal Centro e Sud America verso stati come Texas, Arizona e California. In questi stati ormai oltre un terzo della popolazione e' ispanica.