giovedì 28 maggio 2009

Guerra per le Risorse

Scrivevo ieri su come, in questo pianeta che sta diventando sempre piu' affolalto, il controllo delle risorse sara' un fattore chiave per i paesi che vorranno vivere "all'occidentale".

Ieri sera leggendo l'Economist mi sono imbattuto in un articolo piuttosto interessante che descrive come la Cina ed i paesi Arabi stiano comprando fattorie e terra agricola nei paesi piu' poveri del mondo come Sudan, Ethiopia e Congo.
L'articolo sostiene che negli ultimi due anni questi paesi abbiano comprato 20 milioni di ettari di terreni agricoli. Se la matematica mi assiste credo ceh 20 Milioni di ettari equivalgano a 200.000KM quadrati. Per mettere in prospettiva l'Italia misura 300.000KM quadrati.

Ho come l'impressione che i Cinesi e gli Arabi non stiano facendo beneficenza a questi paesi africani; chi vivra' vedra'.

mercoledì 27 maggio 2009

Un Mondo Affollato

Ancora uno spunto dal libro "Caldo, Piatto e Affollato" di Thomas Friedman.
La descrizione si riferisce al mondo in cui viviamo.
Caldo - a causa del riscaldamento terrestre
Piatto - a causa della globalizzazione
Affollato - visto che siamo in tanti su questo pianeta e saremo sempre di piu'

Questi tre macro-trend, argomenta Friedman, renderanno da qui a pochi anni il nostro pianeta invivibile a meno che non rivisitiamo drasticamente l'attuale modello di sviluppo economico .

Si sente spesso parlare di riscaldamento terrestre e globalizzazione, mano della bomba demografica su cui siamo seduti.

Il grafico qui sotto illustra come la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere i 9 o addirittura i 10 miliardi di persone tra 40 anni.
Questo vuol dire che una persona della mia generazione potra' lasciare questo mondo con il doppio delle persone rispetto a quando lo ha trovato alla nascita.
Trend Popolazione Mondiale
La questione del sovraffollamento terrestre e' soprattutto una questione di risorse.
Piu' gente c'e' al mondo e piu' gente avra' bisogno di acqua, cibo, legna, carbone, petrolio e di beni di consumo.
Il grafico qui sotto (fonte Nazioni Unite) stima che a livelli tecnologici odierni il mondo puo' permettersi di sostenere circa 6 miliardi di individui che "vivacchiano" benino.
E 2 miliardi di gente che vive "all'occidentale".
Trend Popolazione Mondiale
Il "piatto" del mondo sta portando sempre piu' Cinesi, Indiani, Est Europei a vivere "all'occidentale" ... a quando la scarsezza di risorse? a quando l'implosione del sistema?

Segnali se ne sono visti prima della recessione, con il prezzo delle materie prime e dei beni agricoli andato alle stelle e proteste nei paesi poveri di migliaia di persone che non potevano permettersi il riso ed altri beni di prima necessita'.

Per produrre piu' cibo e materie prime per questa popolazione che cresce si dovranno usare sempre piu' risorse e dilapidare ancora di piu' questo nostro povero pianeta.
Inoltre, per chi crede nell'effetto dei gas serra, l'energia consumata da miliardi di individui rendera' il pianeta ancora piu' caldo.

Ho come l'impressione che questo trend demografico portera' importanti conseguenze nella nostra vita di tutti i giorni in tempi non troppo lontani.

lunedì 18 maggio 2009

Islam del Mediterraneo contro Islam del Deserto

Danza del ventre
Contro
Burka

Sto leggendo l'ultimo libro di Thomas Friedman, "Hot, Flat and Crowded" pubblicato in Italia da Mondadori (Caldo, piatto e affollato. Com'è oggi il mondo, come possiamo cambiarlo).

Seguo Friedman da qualche anno e consiglio vivamente la lettura di questo autore che riesce come pochi a catturare l'essenza dei trend economici e geopolitici dei nostri giorni.

Una delle storie non particolarmente centrale nel libro, ma sicuramente interessante, e' come l'islam che conosciamo oggi sia un qualcosa che fino a pochi anni fa era relegato a qualche villaggio desertico della penisola araba.
L'interpretazione estremamente rigida dell'islam che si sta espandendo a macchia d'olio in gran parte del mondo, e' stata infatti portata in voga dai trilioni di petrodollari dell'Arabia Saudita.

Fino ad una ventina di anni fa molti paesi arabi erano conosciuti per bazar ricchi di colori e musica e per le splendide danzatrici del ventre. Questo e' quello che Friedman definisce l'Islam Mediterraneo o l'Islam urbano.

La famiglia reale Saudita segue pero' una variante dell'Islam sviluppato nelle tribu' nomadiche del deserto chiamato Salafi Islam.
Questa dottrina Sunnita ricerca la "purezza" basandosi su di una visione del mondo ferma al settimo secolo. Un mondo duro come il deserto da cui proviene; dove la vita scarseggia ed i conflitti abbondano.
I Sauditi hanno speso trilioni di dollari creando Madrase in giro per il mondo e comprando i mezzi di comunicazione del mondo arabo per indottrnare la gioventu' musulmana a questi valori.
I talebani, non a caso, sono stati creati nelle Madrase o Scuole Coraniche finanziate dai Sauditi in Pakistan, che si sostituiscono a infrastrutture pubbliche inesistenti.

L'unico statoa contrastare questa guerra ideologica finanziata dall'Arabia Saudita e' l'Iran che vule promuovere una visione Sciita anziche' Sunnita dell'Islam.
Vi e' na sorta di guerra fredda ideologica all'interno del mondo Musulmano che sta spingendo i confini di questa religione sempre piu' verso estremismi politici ed ideologici.
Da un lato il mondo Sunnita ha dato vita a movimenti quali i Talebani e Al-Quada, dall'altro gli Sciiti hanno sviluppato Hamas e gli Hezbolla.
Tutto questo indottrinamento all'odio e alla repressione e' fatto grazie ai trilioni che il mondo occidentale spende in petrolio.
In tutto cio' l'Islam moderato ne sta uscendo con le ossa rotta ... pace alle danzatrici dei sette veli!

venerdì 8 maggio 2009

L'italia vista dall'Economist

Lettura obbligatoria per i lettori del Blog.
L'Economist parla della "Berlusconiozzazione" dell'italia e si spinge a definirla una pseudo dittatura post-ideologica.
L'Economist non ha mai nascosto il fatto di non poter sopportare Berlusconi, ma la critica ormai sembra allargarsi all'intero sistema Italia.
Berlusca The Economist

giovedì 7 maggio 2009

Recessione .... inizio della fine?

Mi rendo conto di essere abbastanza monotematico ultimamente, ma per quanto si voglia trovare conforto negli strombazzati segnali di ripresa economica, voglio anche segnalare che le cose continuano ad andare abbastanza male.
Oggi i dati sulla disoccupazione USA di Aprile sono stati accolti trionfalmente da Wall Street e probabilmente come segnalato in precedenza su questo blog questo e' un segnale di inversione di rotta dell'economia USA.
Ciononostante stiamo ancora parlando di 540 Mila posti di lavoro persi anche questo mese negli Stati Uniti, uno stillicidio che continua da ormai piu' di un anno, con quasi 6 Milioni di posti di lavoro persi dall'inizio della crisi ed un tasso di disoccupazione dell 8.9%, il piu' da 26 anni a questa parte.
US Unimployment Apr09