venerdì 18 marzo 2011

Questione di stile

In questi giorni seguo con appressione e compassione gli eventi del terremoto, maremoto e disastro nucleare in Giappone.
Tra le tante notizie di cronaca mi sta impressionando il senso civico dei cittadini nipponici. Dalle "missione suicida" degli impiegati della centrale nucleare di Fukushima Daiichi a gesti molto meno eclatanti ma sicuramente rappresentativi delal fibra morale del paese.
Leggevo questa mattina una storia dalla cittadina di Sandai dove la popolazione isolata dal terremoto e da una bufera di neve si e' auto-organizzata per la sopravvivenza. C'e' chi raccoglie legna, chi la rompe, chi organizza i rifugi ecc ... Una delle parti piu' interessanti e' la storia del supermercato in citta', che, vista la scarsezza di cibo,  invece di tentare di arricchirsi a scapito dei cittadini isolati, sta tenendo le porte aperte e vendendo tutto ad 1 Yen - limite 10 prodotti a testa per cercare di servire piu' persone possibili.
Morale e moralita' ed il decadimento morale del bel paese e degli USA sono elementi che spesso esploro in questo blog - credo che la tradizione dei Samurai ci possa ancora insegnare qualcosa.

lunedì 31 gennaio 2011

Italia da barzelletta

Nelle ultime settimane quando sento famiglia ed amici in Italia, molti mi chiedono cosa si pensi negli Stati Uniti degli scandali che attorniano Silvio Berlusconi e la politica italiana.  Vorrei dire che la questione e' sulle prime pagine dei giornali USA e che l'opinione pubblica e' indignata - ma purtroppo la reazione e' molto  peggiore - la storia merita per lo piu' un trafiletto in quinta pagina ed e' vista quasi come una nota di costume. Berlusconi e' visto come una macchietta, e gli Italiani sono considerati un popolo di pecoroni che continuano ad eleggere questo pagliaccio.
In effetti se si guarda quando Berlusconi cattura l'attenzione USA e' sempre per questioni poco edificanti. Dalle "bravate" stile "abbronzatura" di Obama - alle manovere stile Houdini per restare fuori di galera.
Il messaggio USA e' che Berlusconi e' un brigante che ben rappresenta il popolo dei "furbi" e dei "mafiosi". Certo che questa e' una visione superficiale che non da' spazio alle mille sfumature di un paese dinamico come il nostro- ma sinceramente non posso criticare la sostanza del ragionamento a stelle e strisce. A rischio di suonare bacchettone credo che Berlusconi sia esattamente quello che l'Italia si merita. Un paese decaduto da un punto di vista morale dove regna la legge del piu' furbo si sta facendo governare da anni da un furbacchione!

giovedì 30 dicembre 2010

2010 ora di bilanci


Si chiude un 2010 con segnali di ripresa per l'economia mondiale. Anche se vi sono ancora parecchie nubi all'orizzonte (disoccupazione, debito pubblico USA, PIIGS, etc...) si puo dire che le locomotive dell'economia mondiale, con in testa la Cina, stanno tirando e che la temuta "double-dip recession" dovrebbe essere stata scongiurata almenno negli USA.
Il mercato azionario costituisce una cartina di tornasole per lo stato dell'economia, ed effettivamente nel 2010 l'aggregato delle borse azionarie mondiali (grafico in blu qui sopra) e' cresciuto oltre l'8%. 
Come si vede dal grafico l'accelerazione e' avvenuta nel quarto trimestre quando i timori di tornare in recessione si sono per lo piu dissipati.
Gli USA (linea gialla nel grafico qui sopra) hanno fatto meglio della media mondiale con l'indice S&P500 che e' cresciuto quasi del 13% quest'anno (ricordiamo comunque che i mercati sono ancora al di sotto dei picchi del 2000 e del 2007).
Passando all'Italia, purtroppo l'indice MIBtel (approssimato dalla linea arancione qui sopra) e' sceso di oltre un 15% nel 2010. Questo si somma a perdite ormai croniche della borsa italiana che negli ultimi cinque anni ha perso quasi il 40% del proprio valore (contro un S&P500 piatto nei 5 anni) e negli ultimi 10 anni ha generato un ritorno del -30% (S&P500 -4%).
Ancora una volta, se la borsa azionaria e' il barometro dell'economia, il belpaese sembra essere da tempo in acque turbolente con poche prospettive di uscirne bene.

martedì 21 dicembre 2010

Tanti auguri di Buon Natale e di un sereno 2011

Tanti auguri di Buon Natale e di un sereno 2011 ai lettori di questo blog - veramente trascurato negli ultimi tempi.

310 milioni di americani

Oggi sono usciti i primi risultati del censimento USA del 2010, che ci dice la popolazione e' cresciuta del 10% negli ultimi 10 anni ed e' arrivata a quota 308,745,538 (per essere precisi!).
La corsa al "far west" continua- infatti gli stati dell'ovest e del sud continuano a crescere a velocita' molto maggiore degli stati "yankee". Questo e' dovuto anche alla massiccia immigrazione dal Centro e Sud America verso stati come Texas, Arizona e California. In questi stati ormai oltre un terzo della popolazione e' ispanica.

venerdì 29 ottobre 2010

Cos'e' successo a San Barack

A due anni dalla storica asciesa di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti - e alla vigilia delle elezioni di medio-termine - le azioni di San Barack sembrano in netta discesa.
Circa il 40% degli americani pensa che il presidente stia facendo un buon lavoro nel governare il Paese.
Barack e' sicuramente stato sfortunato nell'ereditare una delle peggiori crisi economiche del dopoguerra. E' anche colpevole di "over-promising" - aver promesso profondi cambiamenti che  nei fatti non si sono (ancora?) materializzati.
Il vero problema pero' a mio avviso - come aveo accennato ai tempi della campagna elettorale- e' che il carismatico professore di legge non riesce a connettere in maniera profonda con il popolo americano.
La sua area professoriale e messianica lo fa sentire lontano dai problemi delle 'americano medio.  

giovedì 30 settembre 2010

Negli USA piu' gente sotto lo stesso tetto

Un altro segnale degli effetti della crisi economica sulla vita a stelle e strisce.
Il numero di persone per nucleo familiare e' in forte crescita. Questo e' principalmente frutto di due fattori:
1- Il debole mercato del lavoro fa si che i figli posticipino l'uscita di casa (all'italiana) o se ne tornino a casa dopo il college non potendosi mantenere da soli.
2- La marea di case pignorate dalle banche costringe alcune famiglie a "consolidarsi" sotto lo stesso tetto. Genitori con figli o vice-versa.

Che questa crisi economica faccia bene ai valori familiari?

martedì 28 settembre 2010

Cresce la poverta' negli USA

Torno a scrivere dopo mesi di assenza piu' che altro per dare un saluto colelttivo ai lettori.
Il grafico qui sopra mostra il tasso di poverta' negli stati uniti. Nel 2009 piu' del 14% delle famiglie americane erano al disotto della soglia di poverta', segno che la recessione sta colpendo parecchia gente.
Il numero mi ha stupito, infatti significa che una famiglia su sette e' considerata povera.
Questo mi ha spinto a ricercare numeri relativi ad altri paesi, e grazie a google ecco i risultati: .
http://www.nationmaster.com/graph/eco_pop_bel_pov_lin-economy-population-below-poverty-line
I numeri sono piu' vecchi (quindi probabilmente le cose possono essere peggiorate con la recessione), ma sono sorpreso a vedere la Spagna con un tasso di poverta' che sfiora il 20% e l'Inghilterra al 14% davanti a Kazakistan e Messico (?!).
Molto ha probabilmente a che vedere con come viene definito la soglia di poverta' che chiaramente in Kazakistan e' paracchio piu' povero che a Manchester.
L'italia non e' nella lista indicata poco sopra, ma ho trovato dei dati del 2007 che parlano di 7,5 milioni di italiani sotto la soglia di poverta'. Questo equivale al 13% della popolazione. Siamo tutti nella stessa barca.

giovedì 8 luglio 2010

Italia seconda al mondo per debito pubblico

Posto qui un interessante grafico preso in prestito dagli amici di Calculated Risk.
Il grafico mostra il livello di debito pubblico come percentuale del Prodotto Interno Lordo.
La cosa preoccupante e' che L'Itala e' davanti alla Grecia come livello di debito e ben di fronte agli altri PIGS.
Il problema qui e' che se l'economia mondiale non riprende a correre la proporzione tra debito e PIL diventa sempre piu allarmante.

martedì 15 giugno 2010

Goldman Sachs peggio di BP

Oggi mi sono imbattuto nel grafico qui a fianco che misura l'opinione e l'attitudine dei consumatori verso una certa azienda.
Il BrandIndex della ditta inglese YouGov e' basato su delle indagini di mercato condotte giornalmente.
La cosa interessante c' che BP anche con il disastro ecologico che ha generato non e' ancora sputtanata come "l'impero del male" che e' Goldman Sachs.