martedì 15 aprile 2008

Elezioni italiane viste da quaggiu'

Senza grosse pretese se non quella di vedere le cose “da quaggiu’” volevo condividere un paio di riflessioni sui risultati delle elezioni politiche in Italia.

1) L’idea del bipartitismo e’ piu’ radicata di quanto credessi
  • I pochi voti raccolti da liste non allineate con Berlusconi o Veltroni ne sono, a mio avviso, la conferma
  • Bertinotti ha fatto molto male ma anche Casini non ne esce granche’ bene per non parlare poi de “la destra” e dei vari partiti minori
  • La divisione ideologica del paese rimane pressoche’ invariata dalle elezioni precedenti e la “base” dei partiti e’ sempre la stessa:
    - FI+AN nel 2006 raccolgono il 36% dei consensi il PL nel 2008 il 37%
    - L’Ulivo nel 2006 al 31% il PD oggi al 33%

2) La gente ha accusato la sinistra radicale del fallimento del governo Prodi e la destra vince piu’ per la logica di alternanza e malcontento con il governo Prodi che non per meriti propri
  • Il PD esce dalla elezioni come un progetto che regge (votato da un italiano su tre)
  • Bertinotti e i vari partiti a sinistra del PD hanno preso una mazzata clamorosaproprio perche' accusati della caduta di Prodi e perche' non ritenuti un vero segnale di cambiamento
3) Il fenomeno Lega ed il vaffanculo al sistema
  • La Lega e’ sicuramente la piu’ grande storia di queste elezioni ... vi sono molte sfaccettature in questa storia ma io la interpreterei come un Vaffanculo a questa Italia malandata e malandrina
  • Gli elettori del Nord hanno avuto la possibilita’ di esprimere il proprio dissenso verso la situazione generale del nostro Paese attraverso un voto tutto sommato utile
    - Il mandato dato alla Lega e’ di cambiare le cose “da dentro”. Quello che ha aiutato la Lega e’ stato il fatto di essere parte della coalizione che si presumeva andasse a governare il Paese ma allo stesso tempo rappresentava una forza per il cambiamento dello status quo. In altre parole non vedo nel voto per la Lega una vera e propria spinta secessionista ma sicuramente una voglia di mettere “il fuoco al culo” alla classe dirigente del nostro Paese
    - Vedo un po’ la Laga come il naturale sbocco degli elettori di destra settentrionali che voglionoi mandare MODERATAMENTE a fanculo il sistema ... quasi un richiamo al movimento trasversale promosso da Grillo (altro personaggio che usa usa espressioni colorite alla Bossi)
    - Chi esce, a mio avviso, molto insoddisfatto da queste elezioni sono proprio i Vaffanculari di sinistra e del meridione che non hanno potuto trovare uno sbocco per la propria insofferenza generalizzata con il sistema italia. Quel voto di sfiducia al sistema non e’ andato ne’ alla sinistra ne’ alla destra estrema ma e’ in parte riflesso nel crescente astensionismo (came ampiamente discusso nel blog “gemello”)

1 commento:

Giacomo Brunoro ha detto...

Analisi sicuramente condivisibile. Il fattore Lega, il vero punto centrale di queste elezioni, continua però ad essere sottovalutato o, peggio, sminuito, ridicolizzato, insultato. Io ero certo che la Lega avrebbe fatto il botto perché in giro si sentivano dichiarazioni di voto per la Lega da insospettabili, gente che non aveva mai votato Lega in vita sua. Giusto per capirti, tantissimi operai, tantissimi precari e tantissimi appartenenti al ceto medio hanno votato Lega senza pensarci due volte. Questo è il dato politico che dovrebbe far riflettere la nostra classe dirigente (ammesso e non concesso che in Italia esista una classe dirigente in grado di riflettere...)