lunedì 21 aprile 2008

La Grecia nella corsia di sorpasso

Questo fine settimana stavo leggendo The Economist che dedica ben tre articoli all’Italia centrati soprattutto sulla vittoria di Berlusconi alle elezioni.
Il settimanale non ha mai nascosto di essere anti-berlusconiano e lo ribadisce chiaramente in questa edizione dove tra l’altro uno dei sottotitoli in copertina legge “God Save Italy”.
Invito calorosamente a leggere questo articolo dove in maniera molto concisa il settimanale evidenzias gli annosi problemi dell’italia dall’economia all’educazione.

Al di la’ del martellamento a Berlusconi e delle poco rosee prospettive per il nostro paese la cosa che trovo interessante nell'articolo e' nell' Economist in generale e' il fatto che argomenta sempre le proprie tesi con dati interessanti.

Riporto qui a lato un grafico che sintetizza i persistenti problemi economici del nostro paese, problemi che ahime sopravvivono da anni indipendentemente da chi governa il Paese.


Il grafico mostra lo scostamento dalla media UE del PIL procapite a parita’ di potere d’acquisto di sei paesi dell’Unione Europea.
In parole povere mostra l’efficienza produttiva o la salute delle economie dei paesi presi in esame.
La prima cosa interessante che si deduce dal grafico e’ che nel 1997 L’Italia era seconda solo alla Germania per efficienza produttiva, e che fino al 2001 l’economia ha pressapoco retto il passo delle grandi economie europee.
Potremmo discutere per ore sull'economia pre e post 2001 ma in soldoni io credo che con l’introduzione dell’Euro la nostra economia abbia dovuto confrontarsi ad armi pari con le altre economie europee senza poter ricorrere a trucchetti quali la svalutazione della moneta per renderla artificialmente competitiva.
Il grafico mostra come dal 2001 sia iniziato un preoccupante declino del nostro PIL pro-capite e come nel 2006 l'economia Italiana sia stata superata da quella Spagnola. Il grafico stima inoltre che quest’anno dovremmo essere raggiunti dalla Grecia in termoini di PIL procapite.
Le ragioni di questo continuo declino sono da ricercarsi nella mancata attuazione di serie riforme strutturali nel nostro paese.
Per quanto non ci piaccia Berlusconi l’unica (probabilmente insensata) speranza e’ che usi la maggioranza parlamentare raggiunta per fare importanti riforme, senza le quali il Paese sara’ relegato a competere non piu’ con Germania e Francia come 10-20 anni fa', ma con potenze economiche del calibro di Grecia, Portogallo e Romania.

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