mercoledì 21 novembre 2007

Risvolti sociologici della grazia al tacchino

Domani e’ thanksgiving, la festa piu’ sentita negli Stati Uniti.
Volevo fare un paio di riflessioni su questa celebrazione nazionale che a mio avviso permette di evidenziare lo spirito dei “padri fondatoru” di questa nazione.
Innanzitutto e’ molto interessante il fatto che la festa cardine sia un giorno completamente arbitrario, celebrato solo negli USA e non legato ad alcun avvenimento religioso.
Questo suggerisce che le fondamenta di questo paese siano laiche a dispetto delle sue origini basati sull persecuzione religiosa. I pellegrini erano arrivate in nord america alla ricerca di liberta’, spesso liberta’ religiosa, ma non hanno voluto imporre un paradigma di culto alla loro festa nazionale.
La festa e’ semplicemente un momento di riflessione su tutto cio’ per cui bisogna essere contenti nella vita. Oltre a dimostrare l’innato ottimismo su cui e’ basato questo paese; il fatto che si possa ringraziare Dio, Buddah, i genitori o la buona stella per le gioie della vita e’ una grossa lezione di tolleranza.
Un’ultima tradizione che volevo evidenziare, che dimostra come questo sia un paese che in fondo non si prende troppo sul serio, un paese di “good old boys”, e’ la tadizione del perdono presidenziale del tacchino.
Il giorno del ringraziamento ogni famiglia in america cucina un tacchino, fate voi i conti ma stiamo parlando milioni di tacchini “sacrificati” alla festa nazionale. Un paio di giorni prima di Thanksgiving il presidente americano “grazia” un tacchino con una celebrazione ufficiale nella quale garantisce all’animale una “serena vecchiaia”.

Ok post un po’ melenso sui valori di questo paese ma il tempi di guerre, tensioni religiose e classi politiche ormai scollate dalla realta’ di noi umani, mi fa sorridere l’idea che qualcuno un tempo si sia inventato il perdono presidenziale per il tacchino.

1 commento:

Pluto ha detto...

happy thanksgiving :)