giovedì 25 ottobre 2007

Un secolo di Comunismo in 4 bullet points

Sintetizzando la discussione qui sotto direi che abbiamo imparato (anche dai bocciati e dai rimandati a settembre) che:
- La dottrina Marxista ha avuto il grande pregio di stimolare il cambiamento dei sistemi capitalistici verso la socialdemocrazia
- Esperimenti di applicare il sistema marxista/comunista su larga scala per governare intere nazioni e’ sempre fallito
- Tale fallimento si puo’ in parte ricondurre all’errore di forzare ogni aspetto della societa’ ad obbedire a dei dogmi filosofici, di qui l’inevitabile trasformazione del comunismo (e della teocrazia) in sistemi dittatoriali
- Un altro importante aspetto per il fallimento dei regimi comunisti e’ che i principi fondamentali sono basati su concetti economici antiquati (necessita di ampie forze lavoro) resi obsoleti da sviluppi tecnologici e sociali

Mi aspettavo un po’ di piu’ dal fior fiore di filosofi e politicanti che leggono questo blog ma direi che la soluzione raggiunta mi sopra “in equilibrio”.

La cosa interessante da osservare e’ che dalla disgregazione dei paesi comunist (Russia, Cina) sta uscendo un capitalismo di fine ‘800, un sistema di dittatura/oligarchia capitalista con la propensione di accumulare ricchezze nelle mani di pochi fortunati ed opprimere le masse. La cosa ridicola e’ che il marxismo era nato proprio per contrastare tale modello.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un po' poco dici.
1) storicizzare l'esperienza marxista è una cosa che il 90% degli italiani non fa, perché è molto importante (utile?) dire che c'è ancora il epricolo rosso, nelle sue perverse mutazioni (vedi Ostellino su cui farò un post specifico sul blog). E' poco quindi, ma intanto facciamolo.
2) ricordare che dal marxismo è nata la socialdemocrazia non mi pare una cosuccia da poco, essendo attualmente ancora uno degli schemi socio-politici più ideali. L'alternativa è Swarzi, il tuo governator!
3)ribadisco, l'idea di mutamento: anche su questo non credo sia pochino, l'ideologia dominante di stampo capitalistico, ha mantenuto questo presupposto in modo granitico: non c'è altrenativa al sistema, quindi magnamose tutto...
In un'epoca ad alto conetnuto simobolico-spuerficiale il dominio dell'immaginazione (sovrastruttura in termini marxiani) si configura ancora come la forma di dominio più raffinato e difficile da modificare. Non poco davvero, anche perchè, come mi confermerai, l'alternativa è vedere da quaggiù o quassù, ma dando per scontato che nulla si possa fare.