venerdì 19 ottobre 2007

Compagni in Roll Royce - Perche’ il Comunismo non funziona?

In questi giorni si sta svolgendo in Cina il diciassettesimo congresso del partito comunista. Un evento molto importante che si svolge ogni cinque anni e dal quale dovrebbero emergere le direttive per il futuro del colosso asiatico.
Penso che in queste ore i delegati del partito unico stiano facendo una certa difficolta’ a conciliare il profilo ideologico della riunione con la realta’ della Cina odierna.
Sicuramente cinque anni fa nessun delegato e’ arrivato in Roll Royce come ha invece fatto ieri la compagna Chen Ailian. Segno questo di una Cina che sta cambiando rapidamente ma che e’ ancora governata da un sistema sulla carta comunista.
Mi piacerebbe aprire un dibattito su questo blog sul comunismo e su come nessun regime ispirato a tali idea sia riuscito a sopravvivere all’ideologia fondatrice.
Tutti i regimi comunisti della storia hanno infatti prodotto poverta’ e miseria per le loro nazioni e l’unico modo di mantenere da parte della classe dirigente e’ stato dare aperture verso il libero mercato.
E’ allora il comunismo una teoria filosofica che puo trovare spazio solo sui libri?
Ed e’ il capitalismo l’unico sistema che puo dare stabilita’ e benessere?

Temi chiaramente provocatori per vedere se escono allo scoperto i lettori che non commentano mai ;-)

11 commenti:

Filippo Pacchiega ha detto...

Caro Toni,
bando ai fronzoli (ho più tempo, che bel post... w la gnocca...).
La prima cosa che da 'prof' ti 'impongo' di fare a proposito del comunismo è duplice pulizia:
a) terminologica
b) di periodizzazione.
Il comunismo è un termine altamente polisemantico, e come già rilevava il vecchio Popper (non un drogato ;-)), con i comunisti abbiamo problema di delimitazione. Ti offro quindi, prima di scendere nella giusta pugna, l'onore del campo di gioco: scegli a quale comunismo ti riferisci (da Platone a Putin... diciamo) e poi partiamo a suonarcele. Comunque, un solo fronzolo, bel blog e scrivi proprio bene, dico di fluidità...
hasta

Il Guru ha detto...

In sostanza quello che voglio esplorare e’ perché nessun regime ispirato a principi marxisti sia riuscito a sopravvivere secondo le sue regole ideologiche. Sto sostanzialmente esplorando l'avventura politica ispirata al marxismo dal 1940 ad oggi.
Quella che nei libri di filosofia sembrava una teoria illuminata si e’ rivelata alla prova dei fatti un’utopia irrealizzabile.
Non voglio dire che nella teoria marxista non ci sia del buono ma la sua applicazione su larga scala e’ fallimentare e continuerà ad esserlo (Chavez?).

Il grande valore dell’ideologia marxista e’ stato quello di mitigare gli eccessi del capitalismo. I partiti comunisti e socialisti occidentali ci hanno portato verso la socialdemocrazia che e’ forse il sistema “d’equilibrio”.
Credo quindi che il marxismo sia una filosofia politica che funziona solo all’opposizione.
Il paradigma ideologico che aiuta “i piu’ deboli” puo’ quasi per definizione stare solo all’opposizione e non al governo di interi paesi a meno che non lo si stravolga radicalmente.

Argomento simile e’ per le teocrazie ... con cui il marxismo ha molto in comune .... ma questa e’ un’altra storia.
Ditemi se ho inquadrato meglio il discorso.

Giacomo Brunoro ha detto...

mah, io credo che il fenomeno sia alla base: nel momento stesso in cui si vuole applicare un'ideologia costruita a tavolino, qualsiasi essa sia, alla vita umana si provocano disastri. e questo vale in larga parte anche per le religioni...
il paragone tra teocrazia e regime totalitario (perchè io considero i regimi totalitari comunisti al pari di quelli fascisti) ci sta alla grande, perchè in entrambi i casi l'ideologia diventa più importante della realtà. i fenomeni sono sempre gli stessi: culto della personalità e del partito, esaltazione delle regole, pretesa rigidezza morale degli apparati, stato di polizia, ecc. si replicano gli stessi sistemi e si ottengono gli stessi risulati.
il capitalismo ha sempre mantenuto uno spazio enorme per le libertà individuali cosa che, nel bene e nel male, gli ha permesso di essere sempre percepito come "il meno peggio" (probabilmente anche perchè lo è sempre stato).
In ogni caso mi rendo conto che il discorso è molto complesso e molto più grande di me, quindi questo vuole essere soltanto uno spunto di discussione.
ciao!

Giacomo Brunoro ha detto...

ehm... scusate ma mi sono accorto solo adesso rileggendo velocemente che ho scritto letteralmente con i piedi, spero che il senso di quello che ho scritto sia chiaro comunque...

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti...il tema mi interessa pochino, ma partecipo con 2 osservazioni...
Che il comunismo sia fallito è dato di fatto. La Cina stessa sta "lavorando" in un modello ibrido comunista/capitalista. Per il resto la storia ha condannato il modello.
La seconda osservazione riguarda da una parte il "perchè" non ha funzionato e la matrice ideologica (e non pratica) alla base.
Sul perchè dovremmo domandarci che strumenti ha usato il capitalismo per vincere. Dobbiamo domandarci quanto c'entra che "la più parte" del mondo NON era comunista e cosa sarebbe successo se le regole mondiali fossero state più comuniste. Sui principi la riflessione è invece più ampia. La "giustizia" sociale proposta dall'ideologia comunista non credo sia "sbagliata" anche se è stata applicata al contrario. Ma non credo che questo debba essere il punto di partenza. Che ci debba essere giustizia sociale credi, spero, sia condiviso.
In generale, giusto per chiarirci, io son ben contento che il comunismo non sia il nostro modello....poi non vorrei che diventasse una celebrazione del capitalismo da squali come "male minore" perchè credo esistano vie di mezzo...

Filippo Pacchiega ha detto...

Marx vivo, ebbe a dire 'io non sono marxista', non uso questo elemento come presa di distanza da tutte le malefatte (e sono tante) del comunismo e dell'applicazione dello stesso nel mondo e nel tempo (nel periodo da te indicato l'inferno cambogiano di PolPot mi sembra ancora una cosa sconvolgente); tuttavia - forse - proprio il filosofo che inaugurava la vexata quaestio tra teoria e prassi, già si rendeva conto delle possibili infinite derivazioni di cui la sua proposta avrebbe dovuto tener conto. Partiamo allora da cos'è il marxismo,o meglio qual è la sua premessa concettuale di fondo: l'idea che il sistema di vita attuale sia modificabile, non sia dipendente da una necessità, per così dire, metafisica.Pensare la modificabilità dell'esistente. In sintesi: un'alternativa. Su questo il marxismo mantiene una sua attualità e un suo proprio valore (anche pratico), non scalfito dal tempo.(fine 1) Sono troppo prolisso Guru?

Anonimo ha detto...

storicamente il comunismo marxista ha fallito ovunque. mentre in picole comunità poco evolute tecnologicamente(e non troppo in contatto con il modello capitalista che seduce come paese dei balocchi), ha funzionato bene per regolare la vita tribale una sorta di comunismo. esso perde di valore con l'evolversi tecnologico della società: più macchine, meno lavoro nei campi e in fabbrica, meno senso ha parlare di affrancamento dal lavoro che opprime. un pover italiano ha acqua calda corrente a tutte le ore come il re di francia nel 1700...cage

Il Guru ha detto...

Velocissimo
- Concordo con giacomo sul fondamentalismo come causa di ogni fallimento (sono per la sostanza e non per la forma)
- Per l'anonimo sotto Giacomo ... boh il comunismo e' fallito perche' tutto il mondo non era comunista .. ma se lo fosse stato allora tutto sarebbe funzionato ... dirie che ti rimando a settembre
- Per il pippo non sei assolutamente prolisso ma sei criptico ... in sostanza se mi dici che l'unica ragione di essere del marxismo e' quella di mettere in discussione lo status quo mi sembra un po' pochino ... il super minimo comune multiplo di un qualcosa che ha cambiato la storia dell'ultimo secolo
- Per il cagge ... a palme e a canne da pesca semo boni tutti ... mi sembra che hai sollevato una non-issue

Scusate ma la fretta aumenta la rozzezza del personaggio

Anonimo ha detto...

Salve sono l'anonimo, rimandato a settembre....forse la cosa va vista in modalità "macroeconomica" e non "ideologica". Ogni sistema funziona in quanto capaci di riprodursi. E' il motivo per cui stiamo (noi occidente) facendo la guerra in medio oriente, che è un territorio che può diventare capitalistico, quindi mercato, quindi sopravvivenza. Quindi il capitalismo ha vinto sul comunismo anche per questo. Perchè è stato capace di espandersi. Rileggiamo qualche passaggio di "Impero" e di "No Logo"....
La forza primaria del capitalismo è la sua capacità di espansione di modello con strumenti furbissimi, quali, per esempio, i diritti civili e il concetto di democrazia e di indivdualismo. Per questo stesso principio dobbiamo temere la Cina che non è competitiva in quanto comunista, ma è competitiva in quanto sono quasi un miliardo e mezzo di persone.
Se riescono a tenere fuori le leve di mercato capitalista e riescono a espandersi e a "comprare" altri territori di mercato rischiano di farci il culo....
Se poi, invece, vogliamo rimanere sulle questioni ideologiche, io mi sfilo...temi troppo vetusti per le mie superificali analisi...
Cooper

Il Guru ha detto...

Coppi quando dici:
"La forza primaria del capitalismo è la sua capacità di espansione di modello con strumenti furbissimi, quali, per esempio, i diritti civili e il concetto di democrazia e di indivdualismo"

cosa rimpiangi strumenti tipo stermini di massa e vacanze forzate in siberia?

Tra l'altro stai leggendo male le guerre in corso in questo momento non sono per accapararsi consumatori ma per accaparrarsi materie prime.

Anonimo ha detto...

...non rimpiango nulla, ci mancherebbe altro, osservo che il germe della democrazia e dei diritti civili è chiavistello per l'espansione di un modello socio economico (lo dice bush che "esportiamo" la democrazia).
Il mio non è un giudizio di merito ma di metodo.
Sull'analisi delle guerre in corso so bene che il tema principale sono le materie prime, ma anche l'espansione del sistema...basta vedere lo sviluppo di Israele e il sostegno di Israele da parte della comunità occidentale (anche qui non rimpiango nulla e non recrimino niente). La discussione non procede sempre per contrapposizione e ammettere i lati grigi non è un reato...
Coppi