giovedì 24 maggio 2007

Capitalismo 2.0

Rispondo nella sezione principale al commento di Cooper riferito al mio post precedente.
Come al solito Cooper solleva questioni estremamente interessanti che non possono essere relegate a qualche linea di commento.

Inizierei dall’ultima frase del commento che un po’ riassume il senso del suo intervento “
Ormai la ricchezza occidentale NON si fonda sulla creazione di valore lavoro o di valore industriale, ma solo di valore finanziario!!”.
Direi che l’affermazione e’ condivisibile, il valore nelle borse occidentali oggi si crea principalmente in maniera artificiale con acquisizioni (l’ultima e’ Capitalia, Unicredito), Scorpori (ad esempio TIM che si scorpora da Telecom, che poi viene riassorbita ecc ..) o in modo speculativo (banche d’affari nell’era dot com e non solo).

Gli attori dietro queste operazioni sono gli stessi dal lato della creazione e della vendita della “droga” azionaria (cioe’ controllano la domanda e l’offerta).
Mi spiego meglio; le varie Goldman Sachs, Standard and Poors, JP Morgan, ecc ... spesso sono assunte per il posizionamento in borsa delle aziende. Fanno consulenza su M&A (Merger and Acquisitions), IPO (offerte pubbliche d’acquisto) e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, controllando l’”offerta” delle aziende in borsa (chiedo scusa ai puristi della materia!).

Allo stesso tempo sono anche quelle che controllano i grandi capitali privati ed istituzionali e possono controllare la “domanda” azionaria allocando i capitali deve meglio gli pare e piace. Corollario di quest’ultima affermazione e’ che controllare la domanda azionaria significa anche controllare l’azienda, infatti per definizione una società per azione e’ controllata da chi ha il pacchetto di maggioranza delle azioni.
In sintesi le grandi banche d’affari sono il vero “potere occulto” (se volete essere complottasti) o il varo “motore” della finanza e dell’economia mondiale capaci di creare e distruggere ricchezza.

Fin qui la fotografia appare abbastanza scura; mi permetto però di spezzare una lancia a favore di Goldman Sachs e compagnia cantante. Al di la’ di qualche scandaluccio di passaggio, credo che le banche d’affari stiano aderendo al loro mandato che in sostanza e’ quello di far fare soldi a chi gli da i soldi da investire.
Non credo che ci sia da parte di questi colossi la volonta’ di “fregare” l’ultimo pisquano (vedi chi ha comprato azioni internet nel 2000). Credo che vi sia semplicemente un effetto “valanga” nei mercati mondiali guidati appunto dalla psicologia non solo del risparmiatore ma anche dei consulenti finanziari.

Per fare un esempio terra-terra credo che nel 1995 Mr. Goldman (fate l’etimologia del nome) e i suoi cervelloni abbiano detto “internet e’ il trend del futuro bisogna investire in internet”. Cinque anni dopo questo messaggio e’ arrivato ad influenzare il bonus di fine anno dell’ultimo impiegato della Cassa Rurale di Rovigo che e’ riuscito a vendere il fondo d’investimanto internet alla vecchietta che aveva sentito dal nipote che la gente stava facendo i soldi con le azioni di internet. Nel 2000 nel frattempo il signor Goldman stava gia’ investendo nel Mattone.

Senza voler santificare il Sig. Goldman, voglio dire che chi fa sempre i compiti non e’ quello che poi dice “la maestra ce l’ha con me”. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, dobbiamo informarci, dobbiamo capire quello che stiamo facendo. Chi comprerebbe una casa senza nemmeno vederla solo perche’ gliel’ha consigliato il consulente tal dei tali?

Il sistema capitalistico ha creato la società più opulenta, più istruita e più sana della storia dell’umanità .. non dimentichiamocelo!
Il modello pero’ sta anche creando dei pericolosi squilibri e delle aberrazioni e credo che sia giunta l’ora di ristrutturare ancora una volta il modello (e non e’ la prima volta).

Per dirla in termini softweristici e’ giunta l’ora di introdurre il Capitalismo 2.0, o "Capitalismo Sostenibile", la buona notizia e’ che questo movimento e’ gia’ in atto e noi come consumatori abbiamo la possibilita’ di influenzare questa rotta utilizzando le regole stesse del capitalismo.

In California negli ultimi anni e’ esplosa la vendita di cibo biologico, di auto ibride, di pannelli solari, di capi d’abbigliamento creati in condizioni di lavoro sostenibile. Il capitalismo lo possiamo cambiare con il nostro portafoglio, e c’e’ gia’ chi non vuole dare i propri soldini al Sig. Goldman.
Esistono ormai da 10 anni fondi di investimento che investono solo in aziende "verdi" e "sostenibili". Qui sotto e' riportato il rendimento negli ultimi 3 mesi del Domini400
(in blu) l'indice che traccia il rendimento delle aziende "ad economia sostenibili", paragonato al S&P500 (in rosso) che traccia l'andamento del mercato azionario USA.
Beh come quando facciamo la spesa sappiamo che il portafoglio e' meno contento con il "bio" e con il "sostenibile" ma insomma un piccolo sacrificio vale la pena.




2 commenti:

Cooper ha detto...

Ciao Guru,
ottima sintesi ma non condivido la conclusione. Detto che non sono un vittimista e non do la colpa alla maestra e che sono convinto che finirci dentro comporta anche delle "nostre" responsabilità individuali rimango convinto che sussistano dei problemi di "finalità" delle banche d'affari e dei soggetti finanziari.
Il tema NON riguarda la cattiveria o la bruttezza di questi signori ma la scorciatoia inventata dalla finanza pura. Il sistema infatti ha sviluppato regole (legali) e opportunità (reali) di guadaganare e produrre ricchezza solo spostando i capitali. Il problema è che questo porta un beneficio a pochi e non è prospettico perchè non investe in cose "vere" reali e concrete, ma in cose virtuali.
Esistono prodotti di private bancking (quello d'elite, non quello della cassa di risparmio) che "scommettono" sui trend di borsa, esistono prodotti che fanno gambling bloccati sui peggioramenti azionari. Il sistema non ti dice più: dammi i soldi facciamo crescere quell'impresa che * genera lavoro * genera stipendi * genera Know how * genera brevetti. Se così fosse la ricchezza, per quanto speculativa, lascerebbe traccia e quindi parteciperebbe ad un beneficio dei pochi che hanno il grano ma anche un beneficio collettivo aumentando il valore territoriale,nazionale, finanche personale dell'ultimo operaio. Così non è e non perchè sono cattivi, ma perchè è più conveniente, per chi ha i capitali, giocare in altro modo. Questo è il capitalismo 2.0. I capitali NON vengono più rimessi in circolo, ma vengono "trattenuti" e usati in modo differente perchè è più fruttuoso e più sicuro. Pensiamo alla forchetta che c'è tra gli incentivi (che sono di questa natura) dati ai super manager e gli stipendi dell'operaio. Io credo che sia malato, che ci sia conflitto di interessi e che non porti a nulla di buono. il paradosso di questo sistema, arriva poi a generare un corto circuito dei sistemi creditizi che non fungono più a sostegno di chi "ha una buona idea" ma fungono a sostegno di chi "ha già il grano". E il gioco è fatto, il circolo si restringe...

Cooper ha detto...

...aggiungo sul verde e sull'ambiente. Me ne sto occupando da 3 mesi e sto preparando diversi progetti e ho scoperto cose incredibili.
1) La questione pannelli solari è legata a finanziamenti incredibili e sulla sua sostenibilità ci sono molte incertezze
2) il business del momento è la produzione di energia alternativa e/o rinnovabile. C'è una letterale corsa a questo business, con che meccanismo?
A. Il mercato ha sancito che quando riesci a dimostrare, anche con un prototipo che puoi produrre almeno 100 megawatt hai diritto ad andare in borsa
B. che vuol dire che trovi un fondo che ti aiuta a farlo. Il fondo usa i soldi del risparmiatore e delle aziende. Ti sostiene e ti porta in borsa
C. tu inizi a sviluppare il prototipo e prendi una valanga di soldi (un'azienda che si quota vale almeno 100 milioni di euro) la borsa gira, gli investimenti arrivano. Piano piano il fondo esce e, se sei furbo, esci anche tu, tenendoti una piccola quota, sicuramente non quella di controllo. In 5 anni avremmo centinaia di queste start up super quotate e come sempre ne sopravviveranno 2 (non avete idea di quanti progetti folli ho visto). Chi rimarrà con il cerino in mano?
- gli investitori singoli, che sono comunque sempre pochissimi, credo intorno al 5% complessivo
- i Venture capital che investono "a caso" sparando sul mucchio (punto su 10 cavalli, basta che ne vinca 1)
- I risparmiatori dei fondi che recuperato il loro investimento diretto o quello delle società clienti più importanti, lasciano il capitale sperando che non affondi la barca...

Prepariamoci ad un nuovo dot.com oppure, se sentite di idee innovative fatemelo sapere che andiamo in IPO!!!!!