martedì 17 aprile 2007

Tax Day: anche gli immigranti illegali pagano le tasse

Oggi negli Stati Uniti e’ Tax Day, l’ultimo giorno a disposizione per presentare la dichiarazione dei redditi che qui si chiama “Tax Return” cioe’ piu’ o meno i soldi delle Tasse che il governo ti restituisce (soliti ottimisti sti americani!). In effetti per la maggior parte delle famiglie americane (se uno si e’ fatto bene i conti nel corso dell’anno) c’e’ un credito di tasse dovuto al fatto che durante l’anno tu paghi le tasse normalmente e poi a fine anno puoi chiedere delle detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi (spese mediche, scuola dei figli, mutuo, ecc ... ).
Piu’ della meta’ delle famiglie americane presenta la dichiarazione dei redditi in formato elettronico (e-file) che gli consente di ricevere questo rimborso direttamente nel proprio conto corrente in circa due settimane di tempo.


Al di la’ della piccola spiegazione su come funziona la dichiarazione dei redditi americana, volevo raccontare di un servizio che ho sentito oggi alla radio.

Dati del tesoro americano indicano come sempre più immigrati illegali presentino la dichiarazione dei redditi. Estrapolare questo dato e’ molto semplice perche’ gli immigranti illegali non hanno un codice fiscale (social security number) e per presentare la dichiarazione dei redditi devono compilare un ulteriore modulo per dire appunto che presentano in assenza del codice fiscale.

Lo status “semi-legale” di molti immigrati illegali negli USA merita un post per conto suo, quindi non mi addentrero’ qui nella questione.

La cosa che mi ha divertito e’ il contrasto tra questa notizia e con quanto letto sul Corriere Online di oggi, dove in Italia abbiamo deputati che possiedono fabbriche e dichiarano 6.000 Euro l’anno di reddito.

Questa è una delle differenze culturali ed etiche che non giovano certo al futuro del nostro paese.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti dirò di più, l'integrazione con l'immigrato passa anche attraverso l'evasione. La comunità inese di roma esquilino, tramite i suoi rappresentanti itende incontrare il sindaco e un ministro perchè non vogliono essere troppo controllati dalla guardia di finanza. Poverini non ci sono abituati, e poi perchè solo loro...
Veri italiani, quasi veneti!
cage

Cooper ha detto...

...pensa che quando io stavo in USA una mia amica, illegale, che aveva pagato le tasse per 7 anni, da illegale, ha ricevuto la green card. Su questo trovo grandissima civiltà, come trovo straordinario che il database del fisco non sia connesso con quello dell'INS.

Detto questo, trovo il tiro al piccione che fai nei riguardi di questo nostro paese che non funziona (ed è anche il suo bello) un po' partisan. Mi piacerebbe un tuo commento su un ragazzo che stermina 32 persone in una università. Moore ci ha già raccontato Colombine, sottendendo un clima sociale poco felice e una legislazione liberale sulle armi poco etica (o perlomeno poco responsabile).
Cosa è successo?

Mi incuriosisce anche lo scontro Bush- Senato. Quando in Italia ci sono letigi parlamentari ci si scaglia contro la repubblica delle Banane, ma se il senato chiede il ritiro e il presidente mette il veto (che non è proprio uno strumento democratico, ma piuttosto un potere tout court) questo è normale! Capisco che il blog è "visto da quaggiù" ma è difficile nuotare nella merda e sentire che sei solo tu a nuotare nella merda...

Cooper ha detto...

..altro che do orette...mi vao casa lexarò doman matina!
ciao guraccio

Il Guru ha detto...

OK devo anche lavorare ogni tanto quindi le mie 2 orette erano una stima ... evidentemente avevo sottostimato ;-).
I miei post in questo blog vogliono rappresentare una voce fuori dal coro. I post sulle panzane che ci rifilano sull’effetto serra, la crisi immobiliare, i risvolti della “politically correctness” non li vedo esattamente come “tiro al piccione” ma li ritengo originali in un panorama di informazione “omologata”.
Il post sul Tax Day credo che sia informativo per vedere come funziona un paese con un’etica ed un tessuto sociale diverso dall’Italia .
Il titolo del Blog non costituisce un limite a quello che posso scrivere, ma alla fine non m’interessa piu’ di tanto riportare notizie che costituiscono il sentire comune italiano (che poi nella maggior parte dei casi e’ anche il mio sentire visto che non sono marziano). Sono perfettamente d’accordo che ci dovrebbero essere regole piu’ severe per l’acquisto delle armi, che l’individualismo e l’isolamento di questa societa’ mischiato alla violenza di videogiochi e TV (ma non dimentichiamo la malattia mentale) puo’ produrre tragedie come quelle di Virginia Teach. Ma mi sembra inutile mettermi a scrivere queste cose perche’ ci sono fior-fior di editorialisti che lo fanno molto meglio di me.
In ogni caso provero’ ad esaudire la curiosita’ dei lettori (uhm ... del lettore) provando a riportare notizie dagli USA che nemmeno qui vengono piu’ di tanto riportate.
Piu’ chei 30 morti in Virginia magari scrivero’ dei 30 omicidi l’anno ogni 100,000 abitanti di Oakland o degli 85 omicidi ogni 100.000 abitanti di New Orleans (pre-Katrina) e di come i neri d’america dopo i passi da giganti fatti negli anno ’60, ’70 ed ’80 si stiano suicidando.
... Abbracci al Coppi ...