giovedì 25 febbraio 2010

Google Italia - Ambasciator non porta pena

Un paio di volte l'anno l'Italia fa capolino sulle prime pagine dei media americani. Oggi e' successo con la sentenza di condanna dei dirigenti di Google Italia per la questione del video del ragazzo handicappato tormentato dai compagni di classe.
I paragoni con la censura cinese si stanno francamente sprecando, ma rimane il fatto che questa e' una sentenza stupida che potrebbe creare un brutto precedente europeo per la liberta' di espresione.
Chiedere a Google o a Facebook di assicurarsi che centinaia di milioni di post giornaliri rispettino qualsiasi tipo di direttiva etica o morale e' non solo tecnicamente impossibile ma potenzialmenete molto pericoloso.
Paragonerei la sentenza dei magistrati milanesi ad una assurdita' tipo condannare la Telecom per telefonate minatorie.
Nel caso del telefono come del socaial networking su internet, il mesaggero non conosce il contenuto del messaggio.

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