venerdì 18 luglio 2008

Ricetta americana per beccare gli evasori fiscali

E' apparsa anche sui giornali italiani la notizia che Heinrich Kieber, tecnico informatico della banca Lgt del Liechtenstein, accortosi di aver in mano i dati relativi all'evasione fiscale dei ricchi e famiosi di mezzo mondo, li abbia girati, sotto lauto compenso, alle autorita' di dodici paesi.

Prima di tutto, tanto di cappello a questo personaggio che e' riuscito a scovare una miniera d'ora in dati a cui molti altri avevano accesso. Poi mi fa scompisciare dal ridere pensare a questo che chiama il centralino del ministero del tesoro in Italia cercando di trovare qualcuno a cui vendere sti dati (scena che probabilmente non e' mai successa).

Il retroscena di questa vicenda di cui non ero al corrente, e' che il sig. Kieber ha pensato a questo giochetto dopo aver saputo che il governo americano paga una ricompensa del 30% delle tasse recuperate a chi puo' fornirgli prove di un'evasione fiscale .

Devo dire che nemmeno io ero al corrente di questa legge e che a primo acchito mi e' sembrata una aberrazione da polizia segreta russa.
A ripensarci poi ho visto in questa legge un sintomo di un paese molto diverso da un punto di vista culturale, dove meritocrazia, individualismo e legalità' prevalgono su pressioni di tipo sociale.
Credo che se in Italia introducessero una legge di questo tipo non sarebbero poi in molti a fare i delatori e a consegnare alla guardia di finanza idraulici e dentisti.
E' anche vero pero' che magari gli idraulici e i dentisti ci penserebbero due volte prima di chiedere: "vuole la fattura?".
Inoltre magari se invece della fattura del dentista si trattasse del 740 di, che ne so', Luciano Benetton, forse magari più d'uno ci farebbe una pensata nell'intascare il 30% delle tasse non pagate negli ultimi 30 anni dal cappellone trevigiano.

Magari se Berlusconi passa una leggetta di questo tipo poi riesce veramente ad abbassare le tasse per i lavoratori dipendenti!

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