martedì 18 settembre 2007

Greenspan tra bolle e spuma

Alan Greenspan e’ stato governatore della Federal Reserve, la banca centrale Americana, per ben 16 anni ed ha lasciato il suo incarico l’anno scorso. Il buon Alan ha lavorato per presidenti Democratici e Repubblicani ed e’ considerato dai piu’ il vero e proprio "padrino" dell’economia Americana. L’anno scorso il buon Greenspan ha deciso di andare in pensione, o meglio ha deciso di diventare un’opinionista profumatamente pagato da giornali e TV.
Il mio sospetto e’ che zio Alan abbia lasciato il lavoro di timoniere dell’economia Americana conscio di aver combinato un bel pasticcio. Ha lasciato sapendo che altrimenti in qualche mese sarebbe stato attaccato da molti fronti e la sua credibilita’ e prestigio sarebbero stati duramente scalfiti.
Ma lasciatemi raccontare questa storia dalla fine!. Ieri Alan Greenspan ha finalmente ammesso che c’e’ una colossale bolla immobiliare negli Stati Uniti. Meglio tardi che mai, dico io, visto che il sottoscritto (ed esperti di ben piu’ grosso calibro) stanno battendo questo tasto da ormai due anni. Tra l’altro la cosa in questo momento sembra pressoche’ lapalissiana visto che e’ stanta nelle prime pagine dei giornali da piu’ di un mese.
La cosa che forse I piu’ non sanno e che I giornali non si azzardano a scrivere e’ che e’ stato proprio Greenspan ad alimentare questa bolla immobiliare.
La Federal Reserve ha tagliato I tassi di interesse troppo e per troppo tempo. Dal 2001 al 2004 la banca centrale Americana ha tagliato tassi d’interesse in continuazione portandoli dal 5% all1%.
Dal 2002 al 2004 il tasso d’interesse USA e’ stato sotto il 2%; in termini pratici questo significache costava molto poco indebitarsi.
Sicuramente questo ha fatto bene al rilancio dell’economia Americana dopo l’11 settembre, ha fatto pero’ male ai consumatori che si sono indebitati fino al collo e stanno soffrendo anche i grossi investitori (da qui il crollo delle borse di questi giorni).
La ragione per cui investment banks ed edge funds soffrono e’ che quando i BOT rendono l’1,2% questi devono trovare una migliore remunerazione per il capitale. Ecco che allora I mutui rischiosi fatti a gente che non puo’ ripagarli rendevano il 5-6% contro il 3% di un mutuo normale e diventano appetibili.
Morale della storia Greenspan ad un certo punto dev’essersi reso conto che per risollevare l’economia aveva creato una bolla molto simile a quella di internet di qualche anno prima.
I segnali dell'esistnza di questa bolla sono divetati evidenti agli addetti ai lavori da piu' di due anni ma Greenspan ha sempre energicamente negato l'esistenza di questo rischio.
Ed ha smentito fino a sei mesi fa quando, ormai non piu’ governatore, ha concesso che ci potesse essere una “spuma”. Il furbone invece di parlare di bolla ha parlato di tante piccolo bolle localizzate nelle varie citta’ degli Stati Uniti ma non di un grande problema nazionale.
Finalmente ieri il buon Greenspan ha ammesso che sta benedetta bolla c’e’ e che e’ un vero problema per l’economia mondial.
Fortunatamente per lui non dovra’ sistemare questo problema.

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